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Etna in eruzione, colata lavica e zampilli di cenere

etna in eruzione

Il traffico aereo era stato interrotto a causa dell'eruzione dell'Etna. Riaperto, ma solo parzialmente, lo scalo di Fontanarossa.

Dopo giorni di avvisaglie, l’eruzione è arrivata. Nella giornata di venerdì 19 luglio, infatti, una colata lavica è scesa giù per le pendici, con emissione di cenere e gas nell’area sottostante. In particolare, i fenomeni starebbero interessando il cratere di sud-est, con il magma che si incanala verso la balle del Bove. Nella notte è stato visibile anche a distanza, da Catania e da tutto il litorale, complice il buio. Stando a quanto affermato, dal vulcano si sentono chiaramente forti boati, sempre più frequenti nelle ultime ore.

Etna in eruzione, l’Ingv rassicura

A monitorare la situazione da vicino c’è l’osservatorio etneo dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania. Gli esperti hanno fatto sapere che il vulcano è “carico di energia”, come dimostrato dai tremori. “Molte esplosioni lanciano modeste quantità di materiale incandescente e tutti producono piccoli sbuffi di cenere – scrivono -. Non si nota alcuna tendenza chiara in questa attività, né in aumento, né in diminuzione, e l’ampiezza del tremore vulcanico si attesta su livelli medio-bassi“.

Riaperti gli aeroporti

A seguito delle prime colate laviche, erano stati chiusi gli aeroporti di Catania e Comiso. Nella prima mattinata l’unità di crisi si è riunita ed è stata decisa la parziale riapertura dello scalo di Fontanarossa. L’operatività è ovviamente ridotta: sarebbero state confermate tutte le partenze, mentre sono stati autorizzati solo sei atterraggi l’ora. La Sac invita comunque tutti i passeggeri in partenza a verificare lo stato del proprio volo contattando le compagnie aeree e a mantenersi aggiornati sull’operatività dello scalo attraverso sito ufficiale e canali social.