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Open Arms a Lampedusa oggi: "Minorca? Decisione incomprensibile"

Open Arms Lampedusa oggi

La risposta della Ong Open Arms davanti all'accordo tra Italia e Spagna: "Il trasferimento a Minorca è incomprensibile".

Restano ancora al largo di Lampedusa i 107 migranti a bordo della Open Arms, a oltre due settimane dal salvataggio. Dopo il rifiuto di fare rotta verso il porto spagnolo di Algeciras, si riapre l’ipotesi di uno sbarco in Spagna. I portavoce della Ong si sono detti disposti a far sbarcare i naufraghi a Minorca, nelle isole Baleari, a condizione che la navigazione avvenga a bordo di una nave italiana o spagnola che si occupi del trasferimento.

Open Arms a Lampedusa

Quella di fare rotta verso un porto spagnolo è una “decisione incomprensibile“, data la vicinanza della Open Arms alle coste di Lampedusa. Così i portavoce della Ong spagnola hanno risposto alla proposta del governo Sanchez, che dopo il rifiuto di Algeciras ha offerto di accogliere i naufraghi a Minorca. I volontari dell’organizzazione non governativa si sono detti, tuttavia, disposti ad accettare l’offerta. A condizione, però, che la traversata avvenga a bordo di un’imbarcazione “adatta a raggiungere il porto spagnolo in breve tempo e compatibile con la situazione attuale”. Il ministro Danilo Toninelli ha messo a disposizione navi della Guardia costiera italiana per accompagnare il trasferimento.

La risposta della Open Arms

Questo il commento del presidente di Open Arms, Riccardo Gatti: “Dopo 18 giorni di stallo, Italia e Spagna sembrano finalmente aver trovato un accordo, decisione che ci appare del tutto incomprensibile. Con la nostra imbarcazione a 800 metri dalla costa di Lampedusa, gli Stati europei stanno chiedendo a una piccola Ong come la nostra di affrontare 590 miglia e tre giorni di navigazione con 107 persone stremate a bordo e 19 volontari molto provati che da più di 24 giorni provano a garantire quei diritti che l’Europa nega”. Il presidente ha poi invitato Roma e Madrid ad assumersi “la responsabilità di garantire, mettendo a disposizione tutti i mezzi necessari, che queste persone finalmente sbarchino in un porto sicuro”.