> > Pasticcere napoletano, senza più dipendenti: colpa del reddito di cittadinanza?

Pasticcere napoletano, senza più dipendenti: colpa del reddito di cittadinanza?

salvatore capparelli

Salvatore Capparelli ha perso la maggior parte dei suoi dipendenti. Sospetta che si siano licenziati per ottenere il reddito di cittadinanza.

Chi fa da sé fa per tre. Ma quanto mai sarà d’accordo Salvatore Capparelli? Il pasticcere di Napoli si è ritrovato -in men che non si dica- in una situazione che lascia tutti perplessi, lui in primis: ad oggi si ritrova a lavorare con soli tre dipendenti, uno con lui in laboratorio, un altro al bancone e un altro ancora al bar. Il restante 60% per cento lo ha lasciato solo e abbandonato. E Salvatore è rimasto un po’ con l’amaro in bocca: quando si dice “meglio soli che mal accompagnati”.

Pasticcere napoletano, rimasto senza dipendenti

Salvatore si è chiesto più e più volte quale possa essere il reale motivo che ha spinto la maggior parte dei suoi dipendenti a licenziarsi. Il suo è un mestiere impegnativo, si, ma non più di tanto faticoso, specie se alle spalle c’è un team di lavoro che si divide bene i ruoli. Salvatore Capparelli ha il sospetto che c’entri qualcosa il reddito di cittadinanza, quello che aiuta economicamente i disoccupati che nel frattempo stanno cercando lavoro. “Chi ha un impiego si fa licenziare per godere di un assegno. Allo Stato non chiedo di eliminare il reddito di cittadinanza, ma di fare in modo che funzioni”. Queste le parole del pasticcere napoletano.

In poco tempo, Salvatore Capparelli ha perso la maggior parte dei suoi dipendenti. Il pasticcere sospetta che questi siano stati incentivati dalla possibilità di poter usufruire del reddito di cittadinanza, una volta licenziati. Ad oggi Salvatore Capparelli che ha un’attività in centro a Napoli, è rimasto con soli tre dipendenti. Tutti gli altri lo hanno abbandonato e i sospetti del pasticcere non sembrano essere poi così infondati.