Nove centri massaggio sotto sequestro: alcune ragazze italiane fornivano prestazioni sessuali ai clienti. È questa la dinamica smascherata nell’ambito dell’operazione Vishudda, iniziata nel 2017 e condotta dalla Squadra mobile di Ancona con la Procura della Repubblica. L’indagine si è conclusa martedì 1° ottobre con il sequestro penale di 9 immobili ubicati in varie città italiane tra cui Ancona, Faenza, Curtatone, Pescara, Bologna e San Benedetto del Tronto. Gli agenti di Polizia, insieme alle questure competenti sui vari territori, hanno anche eseguito misure cautelari coercitive su cinque dei sei indagati.
Centri massaggio: arresti e sequestro
La Polizia di Ancona ha arrestato anche una coppia, marito e moglie. I due sono accusati di induzione e sfruttamento della prostituzione nell’ambito dell’operazione Vishudda sui centri per massaggi hot. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’organizzazione faceva proprio capo a questa coppia, originaria della Puglia. L’organizzazione criminale adescava le ragazze, tutte di origine italiane, attraverso annunci lavorativi online e le spingevano successivamente a prostituirsi all’interno dei centri massaggi. Il marito, 40 anni, e la moglie, 33, si trovano al momento separati: lui è rinchiuso nel carcere di Foggia mentre lei è ancora agli arresti domiciliari. Altre tre donne, coinvolte nelle indagini, hanno ricevuto la notifica dei provvedimenti cautelari di obbligo di dimora.
Anche un centro massaggi di Milano è stato chiuso qualche mese fa con lo stesso tipo di accuse. Nel centro, le massaggiatrici di origini cinesi fornivano prestazioni sessuali a pagamento.