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Pignataro è libero, la sorella di Simonetta: "Non posso accettarlo"

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Serena Lamberti, sorella della vittima, non riesce ad accettare il provvedimento dei giudici che hanno concesso la libertà a Pignataro.

Antonio Pignataro, il killer di Simonetta Lamberti (uccisa nel 1982) è libero: la notizia è stata accolta con sdegno dalla sorella della vittima. Infatti, il boss di Nocera Inferiore è tornato a casa grazie a un’istanza presentata dal suo legale, Antonio Sarno. I giudici l’hanno approvata stabilendo però alcune restrizioni. Pignataro ha l’obbligo di dimora nel comune Nocera Inferiore e il divieto assoluto di uscire di casa dalle ore 22 alle ore 8 del mattino seguente. Inoltre, all’uomo erano stati diagnosticati due tumori. La sorella della vittima, però, è indignata con i giudici: “Io non arrivo a comprendere come sia possibile questa vergogna. Tutto ciò non è umanamente accettabile. Io non riesco. Perdonatemi”.

La sorella di Simonetta Lamberti

Simonetta Lamberti è stata brutalmente uccisa nel 1982 forse per errore: i suoi killer, infatti, puntavano al padre, un magistrato. Antonio Pignataro è considerato il responsabile della morte della bambina, che a breve avrebbe dovuto compiere 48 anni. Tuttavia, Pignataro è libero grazie a un’istanza approvata dai giudici. La sorella di Simonetta, Serena Lamberti, non riesce ad accettare tale provvedimento. infatti, ha rivelato: “Devono spiegarmi perché questo camorrista assassino è tornato a casa dalla sua famiglia. È tornato libero. Devono dirmi in faccia perché. Io lo pretendo”. Non si tratta, però, della prima libertà concessa al boss. In passato Antonia aveva goduto di un breve periodo fuori dal carcere, ma vi era poi rientrato con le accuse di associazione camorristica e scambio elettorale politico mafioso. Questa volta, grazie al suo legale, è riuscito a tornare a casa.