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Tre ragazzi sequestrano ambulanza e operatori del 118 a Napoli

ragazzi sequestrano ambulanza

Grave attacco agli operatori sanitari a Napoli, il quinto dall'inizio del 2020. Tre ragazzi hanno sequestrato ambulanza e operatori del 118.

Ennesimo attacco contro un’ambulanza in pochi giorni. Tre ragazzi hanno sequestrato un’ambulanza e gli operatori del 118 all’ospedale Loreto Mare di Napoli. L’obiettivo dei tre era costringere i sanitari a soccorrere un loro amico di 16 anni con una distorsione al ginocchio. La denuncia è arrivata dall’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, fondata da Manuel Ruggero, medico del pronto soccorso.

Ragazzi sequestrano ambulanza e personale medico

“L’ambulanza me la vado a prendere io”. Questo l’incipit ironico del post pubblicato su Facebook dall’associazione per denunciare il quinto caso di aggressione nei confronti del personale medico dall’inizio del 2020. L’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, nasce con l’obiettivo di denunciare gli ormai numerosi episodi di violenza contro medici, operatori sanitari, ambulanze e auto mediche.

“Pensando al peggio il medico si fa largo tra la folla e, con sommo stupore, trova un ragazzino 16enne con distorsione al ginocchio! Con grande difficoltà il medico riesce a valutare la situazione che si presenta di lieve entità. Nonostante ciò l’equipaggio viene intimato, con minacce, a trasportare il giovane in ospedale.” Continua così l’agghiacciante racconto del sequestro messo in atto dai tre giovanissimi. Sulla pagina Facebook dell’associazione sono tantissime le aggressioni di questo tipo denunciate.

Sul caso è intervenuto anche Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, che ha ribadito come quanto accaduto sia un fatto di una “gravità inaudita che supera ogni possibile scenario immaginabile”. Verdoliva ha aggiunto inoltre che si è arrivati a “un punto di non ritorno”. L’unico modo per superare queste criticità potrebbe essere, secondo il dirigente, quello di dotare tutti i presidi medici e le ambulanze di telecamere di sorveglianza.

Le ambulanze sono spesso al centro di fatti di cronaca anche all’estero. Nel giugno del 2019 un incendio esploso proprio all’interno di un’ambulanza è costato la vita a una neonata di tre mesi morta carbonizzata. L’esplosione, avvenuta nei pressi di Istanbul, potrebbe esser stata causata da una bombola di ossigeno.