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Coppia di turisti cinesi aggredita a Torino: "Andatevene, portate il coronavirus"

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La psicosi coronavirus ha portato all'aggressione di una coppia di turisti cinesi che passeggiava vicino a casa: i due sono stati presi a bottigliate.

Scoppia il caos a Torino a causa del coronavirus: una coppia di turisti cinesi è stata aggredita a colpi di bottiglie. Dapprima gli aggressori avrebbero iniziato a insultare verbalmente i due passanti che percorrevano il quartiere Borgo Vittoria, non lontano dalla loro casa. Portate il coronavirus, andate via, avrebbero urlato. Poi, però, sono passati all’aggressione fisica. La coppia, lui di 28 anni e lui di 25, è stata presa a colpi di bottiglia. Fortunatamente non sono rimasti feriti gravemente, ma la paura è rimasta.

Torino, coppia di turisti cinesi aggredita

Paura a Torino per una coppia di turisti cinesi di 28 e 25 anni: sarebbero stati aggrediti mentre camminavano nel quartiere di Borgo Vittoria. L’episodio, legato alla diffusione dell’epidemia di coronaviurs, ha spaventato i due ragazzi che però non sono rimasti feriti. Erano passate da poco le due del mattino di lunedì 10 febbraio quando i due giovani, titolari di un supermercato, si trovavano a circa 300 metri dal garage di casa. Improvvisamente, però, vedono avvicinarsi due giovani di circa 18 anni che iniziano dapprima a insultarli. “Andatevene via, voi portate il coronavirus”, avrebbero detto. Poi, imbracciando alcune bottiglie di vetro avrebbero iniziato ad aggredire fisicamente la coppia. Il ragazzo di 28 anni è rimasto ferito al sopracciglio ed è stato curato dal personale medico del 118. La fidanzata, invece, è rimasta sotto choc: è stata colpita prima alle spalle e poi alla schiena mentre raccoglieva le chiavi dell’auto cadute a terra. Chan e Ye sono spaventati: “Ho paura – ha confessato la ragazza -. Tanto che da quando si è iniziato a parlare del virus non prendo più l’autobus. Esco soltanto per andare al lavoro e ci vado in auto. Temo che qualcuno mi facciano scendere dal bus soltanto perché sono cinese”.

La coppia ha denunciato l’episodio ai carabinieri che stanno vagliando le immagini delle telecamere di sicurezza. Parte la caccia ai responsabili.

La ricostruzione

“Stavamo uscendo – ha raccontato Ye – quando abbiamo trovato sul portone due ragazzi italiani. Avranno avuto 16 o 18 anni. Non erano ubriachi, volevano palesemente attaccare briga. Ci hanno urlato che dovevamo andare via, perché abbiamo il coronavirus”. Poi interviene il fidanzato, Chen: “Hanno proprio detto, “voi non siete umani, voi siete il virus”. Come se noi fossimo una malattia, solo perché siamo nati in Cina”. Dopo alcune spintonate, Chen è stato colpito al sopracciglio. “A un certo punto – ha proseguito Ye – hanno preso delle bottiglie di vetro dal cestino dell’immondizia e ne hanno spaccata una sull’occhio di Chen“.

Poi, prosegue la giovanissima, “mi sono cadute le chiavi della macchina. Mi sono chinata a prenderle e rialzandomi la chiave si è aperta con uno scatto. Uno dei due ha lasciato Chen ed è venuto da me. Pensava che avessi un coltello. Si è messo a gridare fortissimo: “Colpisci, colpisci”, mentre si alzava la maglia fino al mento. È rimasto a torso nudo, a un centimetro da me”. Infine, il colpo: “Mi è arrivata una bottiglia in mezzo alla schiena, mentre ero girata di spalle”.