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Coronavirus, nel decreto abolita la zona rossa nei comuni del focolaio

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Nel nuovo decreto del governo per il coronavirus vengono abolite le originarie zone rosse nei comuni del lodigiano e in quello veneto di Vo'.

Con il decreto ufficiale approvato dal governo nella notte tra sabato 7 e domenica 8 marzo per il contenimento del coronavirus viene tra le altre cose abolita l’originaria zona rossa inizialmente prevista per i comuni del lodigiano e per il comune di Vo’, dove si erano sviluppati i primi focolai dell’epidemia di Sarc-CoV 2. Lo ha confermato anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa tenutasi nella notte a Palazzo Chigi, in cui ha affermato come la zona rossa si estenderà ora a tutta la Lombardia più altre 14 province.

Coronavirus, ampliata la zona rossa

Come dichiarato dallo stesso Conte, con il nuovo decreto vengono abolite le precedenti zone rosse e create aree di isolamento più estese, dove viene consigliato di evitare ogni tipo di spostamento eccezion fatta per quelli dovuti ad improrogabili esigenza lavorative o familiari: “Con il nuovo decreto non ci sono più le zone rosse, i focolai stabiliti all’inizio. Non c’è più motivo di tenere le persone di Vo’ e del lodigiano in una zona rossa confinate. Sono state create zone più ampie”.

Nel corso del suo intervento davanti ai giornalisti, Conte ha inoltre affermato come non esista attualmente un divieto assoluto, spiegando però che le Forze dell’Ordine schierate sul posto avranno la facoltà di fermare i cittadini in transito e chiedere la ragione dei loro spostamenti all’interno e da o per la zona rossa.

Le zone gialle e verdi

Il resto del Paese è invece attualmente suddiviso in zone gialle e zone verdi a seconda del rischio di contagio da coronavirus. Le zone gialle corrispondono alle province di Belluno, Verona, Vicenza e Rovigo per il Veneto; Biella, Torino e Cuneo per il Piemonte e Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena per l’Emilia-Romagna. La zona verde corrisponde infine a tutte le restanti province d’Italia.