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Coronavirus, Gallera: "Le altre Regioni indietro di 10 giorni sulla Lombardia"

coronavirus lombardia 28 marzo

Secondo Gallera, le altre Regioni italiane sarebbero 10 giorni più indietro rispetto ai contagi da coronavirus registrati in Lombardia.

Giulio Gallera ritiene che le altre Regioni italiane siano, rispetto alla Lombardia, in ritardo di 10 giorni riguardo il numero di contagi da coronavirus. Nel suo intervento a Mattino 5, infatti, avrebbe rivelato che nella altre zone italiane “c’è una crescita più ampia su numeri più contenuti” rispetto alla situazione lombarda. Proprio per questo, “io spero – ha proseguito l’assessore al Welfare – che dalle altre parti, avendo avuto la fortuna di partire più tardi e vedere ciò che è successo qui, siano ancora più attenti, per non ritrovarsi in una situazione così difficile e drammatica come la nostra”.

Coronavirus Lombardia, Gallera sulle altre Regioni

Negli ultimi quattro gironi è cambiato molto“. Sono queste le prime parole incoraggianti dell’assessore Giulio Gallera a Mattino 5: la Lombardia, secondo l’assessore, sarebbe 10 giorni avanti rispetto alle altre Regioni italiane. Proprio questo potrebbe essere un vantaggio e un insegnamento che tutte le altre zone d’Italia dovrebbero acquisire per fronteggiare al meglio l’emergenza. “Stiamo notando (in Lombardia ndr.) una flessione nel numero dei casi – ha aggiunto Gallera -, ma soprattutto della pressione sui pronto soccorso e sull’azione delle ambulanze”. Tutto questo, forse, “è il segno che il grande sforzo che stiamo facendo, al di là di qualche idiota, sta funzionando”.

Gallera ha voluto esprimere il proprio disappunto rispetto ai 50 pazienti positivi che hanno violato la quarantena, ricordando l’importanza del rispetto delle norme di contenimento. Infatti, ha voluto aggiungere, “se le cose andranno bene tra qualche settimana ripartiremo”. Ma non sarà semplice né tanto meno potremmo seguire la quotidianità: saranno necessari alcuni cambiamenti.

“Dovremo probabilmente abituarci ad un modo di vita diverso, girare con la mascherina, aver maggiore distanziamento sociale, magari ristoranti con meno tavoli”, ha aggiunto. E infine: “Adesso però dobbiamo fortemente concentraci nel soffocare il virus. Vinciamo questa battaglia, poi ci dedicheremo al resto“.