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Coronavirus, divieto di respirazione bocca a bocca per soccorso

Respirazione bocca a bocca vietata in salvataggio

Niente respirazione bocca a bocca, potrebbe veicolare il Coronavirus. Iss e Inail lo dichiarano in un documento redatto ad hoc.

Attenzione a non affogare in mare, la respirazione bocca a bocca è bandita come possibile veicolo di Coronavirus. L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e Inail hanno redatto un “Documento tecnico sull’analisi di rischio e le misure di contenimento del contagio”, 20 pagine di regole da osservare sulle spiagge italiane.

No alla respirazione bocca a bocca

Il divieto figura a pagina 17 di tale documento, che specifica le norme applicabili ai lavoratori sul litorale, compresi quelli impegnati in attività di salvataggio in mare. Oltre all’obbligo di mascherina e guanti, lavaggio mani e indumenti, anche se durante il recupero del bagnante non è pensabile indossarli, c’è quello di utilizzare metodi alternativi di soccorso per scongiurare un possibile contagio.

“In attesa di nuove evidenze scientifiche, si raccomanda di valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima alla ricerca di attività respiratoria normale”, si legge nel testo, “ma senza avvicinare il proprio volto a quello della persona e di eseguire le sole compressioni (senza ventilazioni) con le modalità riportate nelle linee guida”.

Evitare il Coronavirus a tutti i costi

Inoltre, è necessario attenersi alle raccomandazioni impartite dall’Italian Resuscitation Council (IRC) e dell’omonima divisione europea (ERC) nell’esecuzione della rianimazione. In realtà la respirazione bocca a bocca è solo una delle modalità di soccorso utilizzabili, meno efficace rispetto all’uso delle mascherine con ossigeno o del palloncino auto espandibile (reservoir).

I dubbi e le critiche non si sono fatti attendere, com’era plausibile. Sembra che l’estate 2020, per colpa del Coronavirus, non sarà facilmente vivibile se non con grandi sacrifici da parte di vacanzieri e lavoratori.