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Protesta dei tassisti a Napoli, assembrati sotto Palazzo Santa Lucia

Napoli, protesta dei tassisti

Numerosi tassisti in protesta sotto Palazzo Santa Lucia a Napoli, assembrati per manifestare contro la crisi del lavoro.

Protesta dei tassisti a Napoli, circa 300 autisti si sono assembrati sotto al Palazzo della Regione Campania per manifestare contro la crisi del lavoro, provocata dall’emergenza Coronavirus. In un momento difficile come quello che tutta Italia sta vivendo, per la categoria non vi è alcun sostegno economico da parte delle istituzioni.

Tassisti in protesta

Abbandonati a loro stessi, i tassisti del napoletano hanno deciso di dire basta e scendere in piazza, letteralmente. Nessuna protesta virtuale stavolta, ma numerosi professionisti del settore adirati per essere stati dimenticati dalla loro Regione. I gruppi chiedono di essere ascoltati da Vincenzo De Luca, governatore della Campania, per il secondo giorno consecutivo di manifestazione.

All’esterno dell’ingresso di Palazzo Santa Lucia si è verificato un vero e proprio assembramento, con centinaia di persone ammassate e alcune delle quali senza dispositivi di protezione individuale indosso: le priorità erano altre, la rabbia troppa. Non solo, diversi altri gruppi si sono radunati sotto Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, e in Piazza del Plebiscito, dove si trova la Prefettura.

La risposta di De Luca

A seguito della protesta il governatore della Campania, durante una diretta su Facebook, ha dichiarato che l’amministrazione regionale sovvenzionerà anche le piccole imprese, i tassisti, gli autisti di scuolabus e Ncc.

Il bonus ammonta a 2.000 euro, all’interno di un piano economico da 900 milioni: “Abbiamo fatto il massimo, arriveremo fin dove è possibile. La Regione non è la Bce. Vorremo aiutare tutti”, ha detto De Luca.

Napoli e i trasporti pubblici

Molti tassisti hanno continuato a lavorare nei mesi di marzo e aprile, nonostante tutta Italia fosse nel picco della pandemia Coronavirus, rischiando a loro volta di essere contagiati quanto medici e infermieri, autisti di mezzi pubblici.

Per tutelarli, tutte le vetture sono state sanificate e su molte installati divisori provvisori in plexiglass, da sostituire con quelli definitivi. Sui bus Anm, invece, i conducenti lamentano mancate pulizie e assenza di sanificazione da tempo.