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Coronavirus, a Piacenza per la prima volta zero contagi e decessi

Luigi Cavanna, direttore oncoematologia all'Asl di Piacenza

Sono a quota zero i contagi di Piacenza nelle ultime 24 ore. Dal Protocollo Capanna alla ricerca, i volti piacentini della lotta al coronavirus.

Pee la prima volta Piacenza, la città emiliana falcidiata dal coronavirus, registra in 24 ore zero contagi e decessi. Una buona notizia per il centro più colpito dell’Emilia-Romagna. Soltanto nella provincia, a oggi si registrano almeno 4mila positivi e 946 vittime. Dopo tre mesi, finalmente in un giorno, il trend si è fermato.

Piacenza a zero contagi coronavirus: perché?

Dallo scoppio del primo focolaio nella città lombarda di Codogno, Piacenza ha registrato un crescente numero di casi. Le positività del contagio erano tali che i ricercatori dell’ospedale di Piacenza si sono basati sulla casistica locale per elaborare una strategia di intervento. Con un campione così significativo, è stato possibile sperimentare un modo per individuare le persone più a rischio. Lo studio è stato poi ripreso dalla rivista americana Radiology. Il modello Piacenza, detto anche Protollo Cavanna dal nome dell’oncoematologo piacentino che lo ha ideato, si basa in visite domiciliari e terapie mirate per aggredire il coronavirus dall’insorgenza dell’infezione. In questo modo, il team di ricercatori ha evitato di ospedalizzare tanti pazienti ed evitare il propagarsi del contagio.

Piacenza, modello di lotta alla Covid-19

Grazie a un lavoro di coordinamento e all’impegno dei medici, oggi Piacenza può segnare un grande traguardo. La rilevazione di zero contagi nelle ultime 24 ore è una boccata di speranza per una città che ha visto i forni crematori al collasso a causa delle centinaia di morti. Piacenza è fra le città italiane più colpite, ma anche fra quelle che hanno saputo mostrare il lato tenace e forte della lotta. Basti pensare alla storia di Alberto Rossi, medico prossimo ai 79 anni, ritornato in corsia dalla pensione per aiutare a combattere il cornona.

Quando ho sentito la chiamata non ci ho pensato due volte. Posso farlo e voglio farlo anche per capire di più ciò che sta succedendo. Ho risposto alla prima chiamata, al primo scaglione dei medici che sono stati arruolati per ad andare nelle zone più colpite” ha dichiarato l’eroico medico, simbolo di una Piacenza che ha saputo resistere.