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Speleologi bloccati in una grotta: salvi in due, trovato morto il terzo

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Sono stati recuperati i tre speleologi bloccati nella grotta di Risorgenza. Purtroppo il terzo è stato ritrovato dai soccorritori privo di vita.

Verso le prime ore del mattino di domenica è stato recuperato privo di vita il corpo del terzo speleologo rimasto bloccato nella grotta di Risorgenza, in provincia di Pescara, dove si era addentrato assieme ad altri due colleghi nella giornata di sabato 4 luglio. Poco prima gli uomini del Soccorso Alpino avevano tratto in salvo gli altri due speleologi all’interno della grotta, intrappolati a causa delle forti piogge abbattutesi sulla zona che hanno bloccato l’unica via d’uscita.

Speleologi bloccati in grotta, morto il terzo

Secondo le prime ricostruzioni i tre speleologi sarebbero rimasti bloccati a causa di una frana, probabilmente causata dalle piogge che hanno colpito la zona nelle ultime ore e che hanno contribuito ad allagare l’interno della grotta. A lanciare l’allarme è stata la quarta componente del gruppo, composto da marchigiani e teatini, che non essendosela sentita di fare l’esplorazione è rimasta fuori dal passaggio.

Sul posto sono immediatamente intervenuti gli uomini dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpino e Speleologico, che tramite un’idrovora hanno cercato di abbassare il livello dell’acqua presente all’interno della grotta. I primi due speleologi sono stati tratti in salvo già in serata, mentre per il terzo purtroppo non c’è stato niente da fare ed è stato infine rinvenuto privo di vita alle prime luci del mattino seguente.

I tre erano rimasti bloccati a 70 metri dall’ingresso della grotta mentre stavano effettuando un’escursione nella grotta di Risorgenza, un ramo secondario della grotta Paritelli. Il sito dell’esplorazione è situato nel comune di Roccamorice, alle falde del complesso montuoso della Majella.