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A Napoli torna la paura del lockdown: supermercati presi d'assalto

Napoli supermercati

I supermercati di Napoli sono stati nuovamente presi d'assalto: i cittadini temono un nuovo lockdown.

L’aumento dei contagi da coronavirus in Campania ha coinciso con il ritorno della psicosi e la paura di un nuovo lockdown: ne sono un sintomo evidente la presa d’assalto dei supermercati delle principali città, soprattutto Napoli, dove i residenti hanno fatto scorta dei beni essenziali temendo una nuova chiusura nazionale.

Napoli: supermercati presi d’assalto

A confermarlo sono gli stessi responsabili dei supermarket. “Gli acquisti di scatolame, uova, pomodori, lievito, pasta e farina sono cresciuti del 30%“, ha detto il responsabile di un Conad. Se nel fabbisogno normale dei mesi precedenti faceva rifornimento di questi prodotti tre volte a settimana, ora, da quando è arrivata l’ultima l’ordinanza regionale che dispone l’obbligo di mascherine all’aperto e di misurazione della temperatura, lo sta facendo tutti i giorni.

Al Sole 365 di via Nicolardi nella serata di sabato 26 settembre si faceva persino fatica a spostare i carrelli e si sono formate lunghe code per pagare, nonostante fossero aperte otto casse. “Nemmeno noi ci spieghiamo cosa stia succedendo, tanta gente non la vedevamo da tempo. Molti stanno tornando a fare scorte“, ha raccontato una cassiera.

Anche gli stessi residenti hanno parlato di scaffali vuoti e manifestato apertamente la paura che si possa tornare di nuovo alla situazione di marzo e aprile. Una donna appena uscita dal Carrefour di via Morghen ha spiegato come nei supermercati si siano organizzati di nuovo per le scorte allestendo i pallet con i generi di prima necessità come in piena emergenza.

Di contro ci sono anche cittadini che non si sono fatti prendere dall’ansia. “Non bisogna entrare nel panico, basta rispettare le misure di sicurezza che ci vengono date“. E c’è anche chi, pur temendo un nuovo lockdown, non ha paura di rimanere senza viveri quanto di non avere più entrate salariali: “Gli stipendi dei miei figli non entrerebbero più e la nostra vita dovrà basarsi sulla pensione di un’anziana“.