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Omicidio Lecce, criminologo Strano: "Killer voleva essere uno di loro due"

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Per il criminologo Marco Strano l'autore dell'omicidio di Lecce avrebbe voluto essere uno dei due membri della coppia che ha ucciso.

Il criminologo Marco Strano ha detto la sua sull’omicidio di Lecce ai danni dell’arbitro Daniele De Santis e della compagna. Secondo lui il killer sarebbe affetto da una psicopatologia e avrebbe maturato una fantasia intrapsichica che lo ha portato a voler essere uno dei due membri della coppia.

Omicidio di Lecce: parla il criminologo Strano

Intervistato dal Messaggero ha spiegato che a sua detta per Antonio De Marco, ex coinquilino delle due vittime e reo confesso, uccidere sia stato come liberarsi da un’angoscia. Un sentimento montato progressivamente da quando è andato via dal loro appartamento per eliminare il quale pianifica l’omicidio. “L’esecuzione, in questo caso, rappresenta solo la parte finale che comporta la riduzione dell’oppressione che lui viveva“, ha affermato Strano.

Secondo lui Antonio li avrebbe voluti torturare perché voleva leggere il terrore nei loro occhi. Questo gli avrebbe infatti dato un senso di potere e una capacità di sopraffazione che avrebbe aumentato, nella sua mente malata, l’autostima. Quanto all’ipotesi che l’omicidio sia stato mosso anche da invidia, come suggerirebbe un post pubblicato su Facebook in cui si legge “È vero che la vendetta non risolve il problema, ma per pochi istanti ti senti soddisfatto“, il criminologo non parlerebbe genericamente di invidia per la felicità altrui.

Egli direbbe piuttosto che il killer si immaginava in quella coppia al posto della ragazza o del ragazzo. S può quindi affermare che in questo caso provasse invidia per chi, secondo lui, occupava il suo ruolo all’interno della coppia. Un sintomo di un elemento psichico legato alla schizofrenia che a detta di Strano si aggiunge al disturbo di personalità grave.