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"Ospedali chiusi a dicembre", il sindacato infermieri avverte

Covid, ospedali chiusi a dicembre? Ipotesi sindacato infermieri

Ospedali chiusi a dicembre, il sindacato infermieri allerta circa questa eventualità. Prosegue l'emergenza Coronavirus nelle strutture.

Gli ospedali chiusi a dicembre? Allerta del sindacato infermieri durante l’emergenza Coronavirus in Italia. A causa della mancanza di personale, se il numero di contagi continuerà ad essere lo stesso, o peggio, interi reparti rischieranno la chiusura.

Ipotesi ospedali chiusi a dicembre

Secondo la stima del sindacato infermieri, il personale sanitario sarà bloccato perché positivo al Coronavirus o in quarantena. Lo ha affermato Nursing Up analizzando i dati ricevuti da diverse aziende ospedaliere sparse per tutta Italia. Moltissimi operatori risultano infatti contagiati, alcuni hanno addirittura persona la vita durante la prima fase dell’epidemia.

“I contagi tra gli infermieri e il personale medico sono in crescita costante. Se il trend prosegue in questo modo, tra qualche mese gli ospedali saranno carenti di personale e molti reparti dovranno chiudere“, ha dichiarato Antonio De Palma, presidente del sindacato, “Temiamo una Caporetto sanitaria”. A dicembre 2020 c’è quindi il rischio concreto di un tracollo a livello del sistema sanitario italiano, al Sud la situazione potrebbe precipitare ancora di più.

Coronavirus negli ospedali

Ad oggi, in Italia, i dipendenti ospedalieri affetti da Coronavirus sono 50.759, con 17.042 negli ultimi 30 giorni. Secondo lo studio del sindacato infermieri, a metà dicembre 2020 potrebbero esserci oltre 55mila contagi in questo settore. C’è però una soluzione, ovvero avviare uno screening di massa della popolazione con tamponi rapidi e drive-in per alleggerire gli ospedali, quasi del tutto saturi tra lavoro e posti letto.

“Per far questo si possono mettere in campo, sul totale di 450 mila infermieri italiani, i liberi professionisti a quelli che operano nelle strutture del SSN ma che non sono impegnati nelle gravose attività dell’assistenza ospedaliera”, propone De Palma, “Allestendo postazioni drive in, come alcune città hanno già fatto, si potrebbe condurre uno screening a tappeto su tutto il territorio nazionale”.