> > Coronavirus, l'autodromo di Monza diventa un check point sanitario

Coronavirus, l'autodromo di Monza diventa un check point sanitario

autodromo di monza diventa check point sanitario

L'autodromo di Monza diventa un check point a causa del Coronavirus, che ha portato in affanno gli ospedali territoriali. Riceverà i codici verdi.

A seguito delle dichiarazioni rilasciate dall’Asst di Monza, Mario Alparone, si è deciso di riconvertire l‘autodromo di Monza in check point per i soccorsi in codice verde. Decisione che si è resa necessaria dopo che Mario Alparone aveva annunciato la chiusura dei Pronto Soccorso del San Gerardo e di Desio, ai casi meno gravi.

L’autodromo di Monza si converte in check point

É stato convertito in check point sanitario l‘autodromo di Monza. La decisione è stata presa dall’Azienda Regionale Emergenza Urgenza, dopo che l’Asst di Monza, Mario Alparone, nei giorni scorsi aveva annunciato a partire da domenica 8 Novembre, la chiusura dei Pronto Soccorso degli ospedali San Gerardo e di Desio, per cercare di diminuire la pressione sulle due strutture sanitarie.

Per questo si è pensato di trasformare l’autodromo di Monza, in un check point per i pazienti presunti Covid che arrivano in codice verde. Qui sarà loro effettuato il tampone, e nel caso in cui si rendesse necessario il ricovero, saranno trasferiti negli ospedali della Lombardia, nella quale c’è disponibilità di posti.

Le ambulanze passeranno dalla portineria di Vedano, presidiata da un addetto della protezione civile di Monza, e raggiungeranno il “Medical center” accanto all’area Paddock. In quest’area sarà poi presente una tenda che fungerà da magazzino per i presidi sanitari. All’interno del Medical Center saranno presenti due infermieri e un medico, muniti di tutte le protezioni necessarie, che saliranno a bordo dell’ambulanza per eseguire il tampone, oltre ad effettuare una visita medica generale atta ad accertare le condizioni fisiche del paziente.

Come spiega Diego Saggiante, coordinatore del check point monzese reduce dell’apertura del checkpoint aperto a Milano in via Novara: -“Qui arrivano solo i mezzi di soccorso che trasportano codici verdi che al triage telefonico riferiscono stati infiammatori e difficoltà di respiro. Dopo la visita e il tampone gli scenari possono essere diversi.

Nei casi meno gravi il paziente può essere riaccompagnato al domicilio, se il caso si presenta più critico di un codice verde si procede al ricovero nelle strutture ospedaliere del territorio, se invece è necessario il ricovero, ma il paziente può affrontare il viaggio viene inviato in uno degli ospedali lombardi che in questo momento non stanno affrontando l’emergenza come qui.

Il check point è attivo dalla giornata di lunedì 10 Novembre, e già nella serata del primo giorno di apertura su dodici pazienti visitati, in dieci hanno preso la strada verso Brescia, Bergamo, Mantova e Cremona.

Se si rende necessario il trasporto in altra provincia – conclude Saggiante- il paziente viene trasferito su uno dei mezzi adeguati per le lunghe percorrenze e nel frattempo sanifichiamo l’ambulanza con cui è arrivato. In questo modo facciamo in modo che Monza e la Brianza non restino sguarnite di mezzi di soccorso”.