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Dpcm di dicembre, tutte le misure allo studio per le festività natalizie

dpcm dicembre

A pochi giorni dall'approvazione del Dpcm di dicembre, ecco tutte le possibili misure a cui il governo sta lavorando per un Natale in sicurezza.

Manca ormai poco all’approvazione del prossimo Dpcm di dicembre che conterrà al suo interno tutte le nuove regole anti Covid per poter trascorrere il Natale in piena sicurezza. L’ultimo decreto scadrà infatti il prossimo 3 dicembre, ma nonostante il calo dei contagi avvenuto negli ultimi giorni il governo non prevede un “liberi tutti” nel breve periodo, dato che la pressione dei ricoverati si sta facendo ancora sentire in molti ospedale. Tra le possibili misure potremmo trovare il prolungamento dell’orario di apertura dei negozi e il divieto di spostamenti tra regioni a pochi giorni dalle festività.

Dpcm dicembre, le possibili misure

Gli esperti ascoltati dall’esecutivo in queste ultime ore hanno ribadito la necessità di mantenere le restrizioni anti coronavirus, di modo da evitare una terza ondata di contagi nei mesi di gennaio e febbraio. Il timore è infatti che l’assalto ai negozi per gli acquisti dei regali e i cenoni di Natale e Capodanno possano diventare facili occasioni di trasmissione del virus tra la popolazione.

card shopping

Prorogata apertura negozi

Tra le misure prevista una proroga dell’apertura dei negozi fino alle ore 21 o 22, in modo tale da distribuire al meglio il flusso dei clienti evitando così pericolosi assembramenti. Tale provvedimento dovrà peraltro essere varato tenendo conto del coprifuoco, che al momento dovrebbe rimanere in vigore in tutta Italia dalle ore 22 fino alle 5 del mattino.

Ritorno a scuola

Nonostante i propositi della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che prospettava un immediato ritorno sui banchi già nel mese di dicembre, il governo sarebbe orientato a far riprendere le lezioni col la fine delle vacanze di Natale: vale a dire dal prossimo 7 gennaio. Una misura presa dietro suggerimento dei presidenti delle regioni a seguito dei vertici con l’esecutivo svolti nelle ultime settimane.

card spostamenti

Spostamenti tra regioni

Con il Dpcm di dicembre si fa sempre più concreta l’ipotesi di vietare gli spostamenti tra le regioni a partire da una settimana dalle feste natalizie – anche per i territori nella zona gialla – consentendoli soltanto a coloro che rientrano nel proprio domicilio o a chi ha la residenza in un’altra regione, come ad esempio gli studenti fuorisede. Sono tuttavia allo studio apposite deroghe per quanto riguarda i genitori anziani che rischiano di passare le festività in solitudine e per i partner conviventi ai quali potrebbe essere applicato il ricongiugimento familiare dei coniugi.

card seconde case

Seconde case solo prima del blocco

Le limitazioni agli spostamenti varranno molto probabilmente anche per le seconde case, che potranno essere raggiunte soltanto nel periodo antecedente al blocco degli spostamenti interregionali. L’unica eccezione sarà per quelle abitazioni configurate come case di residenza.

card natale

Limite di commensali per il cenone

Nonostante le aspettative, il governo non dovrebbe porre un limite di commensali per i cenoni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, limitandosi solo a delle raccomandazioni sulla base anche delle prescrizioni fatte dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro: “Limitare al massimo anche nelle proprie abitazioni il numero di persone che si ritrovano”.

card messa

Eventi religiosi

Rimarrà molto probabilmente il coprifuoco per eventi religiosi come la tradizionale messa natalizia di mezzanotte, che secondo le ipotesi dovrà terminare entro le ore 22 come già ventilato nei giorni scorsi dal ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, che nel corso del dialogo con la Cei ha tuttavia precisato: “Non ho mai dato un orario per le funzioni, ma il coprifuoco funziona e va mantenuto”.

card ristoranti

Ristoranti chiusi a Natale

Prevista inoltre una chiusura totale di bar e ristoranti nei giorni di Natale e Santo Stefano, mentre per i restanti giorni dovrebbero rimanere le limitazioni già esistenti a seconda delle zone di rischio: cioè chiusura alle 18 per i locali nella zona gialle e permesso di effettuare solo servizio da asporto e a domicilio nelle zone rosse e arancioni. Quasi certo anche il divieto di organizzare feste in locali pubblici e privati, con i sindaci che potranno nel caso essere autorizzati a chiudere vie e piazze al traffico.

card piste da sci

Hotel e impianti sciistici

Garantita invece l’apertura delle strutture alberghiere nelle regioni in zona gialla, mentre gli impianti sciistici rimarranno chiusi in quanto secondo il Comitato tecnico scientifico risultano essere luoghi di forte trasmissione del coronavirus.

Se qualcuno vorrà comunque usufruire degli impianti sciistici in quei paesi di confine che non sono intenzionati a chiuderli (come la Svizzera e forse l’Austria) con molta probabilità al ritorno in Italia sarà sottoposto a quarantena obbligatoria, come ha ventilato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

card cinema e teatri

Attività culturali e sportive

Nessun cambiamento all’orizzonte invece per il settore della cultura e dello sport; con cinema, teatri e palestre che rimarranno chiuse fin quando non sarà registrata una considerevole diminuzione dei contagi in tutto il territorio nazionale.