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Urbino, ospedale si trasforma in focolaio Covid: chiusi due reparti

Covid

L’ospedale di Urbino è stato dichiarato focolaio Covid, in seguito alla scoperta di ben ventuno casi di contagio riscontrati tra il personale sanitario.

Gli ospedali continuano a essere afflitti da numerose difficoltà durante la gestione dell’emergenza sanitaria in atto. Tra questi, la struttura sanitaria della città di Urbino è stata dichiarata focolaio Covid, in seguito alla scoperta di ventuno casi di contagi individuati tra il personale medico e infermieristico.

Urbino, ospedale si trasforma in focolaio Covid

Svariati medici e infermieri impiegati presso l’ospedale di Urbino sono risultati positivi al coronavirus, trasformando la struttura sanitaria in un focolaio Covid. Per questo motivo, il nosocomio della città è stato costretto a disporre la chiusura dei due reparti di Rianimazione e di Cardiologia, in cui i soggetti contagiati svolgevano la propria attività medica e infermieristica. Nel reparto di Rianimazione, infatti, sono stati registrati otto contagi tra medici e infermieri mentre, nel reparto di Cardiologia, i contagi sinora emersi sono stati tredici.

I pazienti che sono entrati in contatto con il personale sanitario infetto sono stati rapidamente sottoposti ai dovuti controlli medici e sono risultati tutti negativi. In seguito agli accertamenti, i degenti sono stati trasferiti presso altre strutture ospedaliere.

La carenza di personale medico e infermieristico

Per fronteggiare l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus, l’ospedale di Urbino ha deciso di ridurre notevolmente l’attività chirurgica da svolgere ed è stato stabilito di rimandare gli interventi programmati, effettuando esclusivamente operazioni d’urgenza.

Il nosocomio, inoltre, sta gestendo anche altre difficoltà: il reparto di Medicina, ad esempio, appare saturo e in sofferenza e, pertanto, i ricoveri hanno subito notevoli limitazioni. Il pronto soccorso, invece, sta risentendo dell’assenza del primario andato in pensione alla fine del 2020 e si sta rivolgendo anche ai dipendenti di una cooperativa esterna per coprire tutti i turni in programma, in attesa che arrivi nuovo personale.

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