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Vaccino AstraZeneca, Magrini (Aifa): "È sicuro, non bisogna avere paura"

vaccino AstraZeneca Magrini

"Non bisogna averne paura al momento e occorre continuare a recarsi ai centri vaccinali con grande tranquillità", precisa il presidente dell'Aifa.

Sono sorti molti dubbi sull’efficacia del vaccino AstraZeneca dopo la morte di Stefano Paternò, 43 anni, sottufficiale della Marina ad Augusta, morto per arresto cardiaco il giorno dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino. Alcuni Paesi europei ne hanno sospeso la somministrazione. Il lotto in questione è già stato ritirato dall’intero territorio italiano, ma ormai la paura e l’incertezza sembrano coinvolgere moltissimi cittadini. In tanti, infatti, hanno già disdetto l’appuntamento per la vaccinazione. Gli esperti sono già intervenuti sulla questione per calmare l’agitazione popolare e rinnovare la fiducia nei vaccini anti-Covid. Massimo Galli dubita che il vaccino AstraZeneca sia pericoloso, ma ribadisce la necessità di eseguire le dovute indagini. Pare sia della stessa opinione anche Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano. La casa farmaceutica produttrice del vaccino rassicura che non ci sarebbe alcuna prova sull’aumento di rischio embolia o trombosi. A commentare i possibili rischi generati dal vaccino AstraZeneca anche Nicola Magrini, presidente Aifa.

Per lui il vaccino di AstraZeneca “è sicuro” e “rapporto tra benefici e rischi è estremamente favorevole”. Poi la rassicurazione: Non bisogna averne paura al momento e occorre continuare a recarsi ai centri vaccinali con grande tranquillità“.

Vaccino AstraZeneca, il commento di Magrini

Nicola Magrini, direttore dell’Agenzia italiana del farmaco, è intervenuto nell’ampio dibattito che si è aperto attorno al vaccino AstraZeneca. Intervistato dal Corriere della Sera, ha dichiarato: “Le evidenze scientifiche parlano. Milioni di persone sono state trattate in tutto il mondo, oltre 10 milioni solo nel Regno Unito, e non hanno avuto che effetti indesiderati lievi, di breve durata, non pericolosi e ben noti: febbre, emicrania, dolori muscolari. Per quanto riguarda alcune segnalazioni più gravi, incluse alcune morti improvvise o infarti, il nesso di causalità col vaccino non è stato stabilito e sono pertanto da considerare episodi dovuti ad altro”.

Parlando dei decessi avvenuti in Italia, Magini ha dichiarato: “Sarà importante leggere l’esito delle autopsie nel dettaglio. Per almeno un caso è già stata esclusa la relazione diretta col preparato di AstraZeneca. Oggi sarà effettuata l’autopsia sul militare di Augusta. È di primario interesse perché è il caso più ravvicinato alla somministrazione della dose. Sono stati coinvolti per questo esame anche esperti di coagulazione. Solo dopo gli approfondimenti sarà possibile escludere del tutto un rapporto tra il decesso e il vaccino”. Poi ha fatto sapere: Siamo relativamente fiduciosi tanto che l’Italia ha deciso di limitarsi al sequestro del lotto cui appartengono le dosi “incriminate” e non disporre l’arresto della campagna che sta andando avanti”.

Sul lotto in questione ha aggiunto: È molto grande, circa 500 mila dosi, distribuito per metà all’Italia, su tutto il territorio nazionale, l’altra in diversi Paesi europei, da Germania e Islanda”.

I controlli sul vaccino

“Nell’arco di 10-14 giorni avremo i dati della revisione complessiva europea degli eventi avversi riportati sia dalla ditta nel mondo sia dall’agenzia Ema. Per quanto concerne i 3 recenti decessi italiani, attendiamo le analisi sui pazienti e sulla qualità delle fiale da parte dell’istituto superiore di sanità. Inoltre, il sito di produzione della Catalent, ad Anagni, da cui proveniva quella partita di fiale, era stato ispezionato due volte da Aifa, a novembre e febbraio. Faremo un terzo controllo ma non ci aspettiamo di trovare criticità insorte di recente”. Così ha fatto sapere Nicola Magrini.

Quindi ha precisato: Rassicuriamo completamente i vaccinati. Gli eventuali effetti indesiderati si sviluppano nei giorni immediatamente successivi all’iniezione, di solito non oltre 48 ore. Non c’è alcun motivo di saltare il richiamo. Fatelo tranquillamente alla dodicesima settimana, come raccomandato. La preoccupazione non è giustificata. Non è necessario fare esami di controllo. Credo, come direttore di un’agenzia regolatoria, di poter inviare un messaggio: abbiate fiducia nel vaccino e nel nostro sistema di vigilanza sui farmaci, italiano e globale. Abbiamo appena pubblicato il secondo rapporto nazionale. Pur evidenziando un tasso di segnalazioni di eventi notevole, 700 ogni 100mila vaccinati, nel complesso è molto confortante. Tutti e tre i preparati anti Covid in uso in Italia, AstraZeneca, Moderna e Pfizer-BioNTech, mostrano un profilo di sicurezza molto buono. Nessuna reazione anafilattica né ricoveri”.