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Covid, mascherine FFP2 non a norma: i codici da evitare

Covid

In Italia, sono state distribuite mascherine FFP2 che deviano dagli standard di sicurezza: pertanto, sono stati isolati i codici dei prodotti da evitare.

Continuano i controlli sui dispositivi di protezioni indispensabili per contrastare la diffusione del coronavirus. A questo proposito, è stato recentemente notificato che non tutte le mascherine FFP2 in commercio usate contro il SARS-CoV-2 sono regolarmente in possesso della certificazione CE.

Covid, la certificazione CE delle mascherine FFP2

La reale efficacia delle mascherine anti-Covid FFP2 viene attestata, per ciascun prodotto, dall’apposita certificazione CE che, una volta ottenuta, ne consente la distribuzione.

Per questo motivo, quindi, è fondamentale selezionare con attenzione i dispositivi da acquistare e verificare dispongano della certificazione. In questo modo, sarà possibile evitare di incappare in prodotti abusivi che non sono stati inseriti nei database dell’Unione Europea né, di conseguenza, opportunamente riconosciuti.

In merito all’acquisto delle mascherine FFP2, l’epidemiologo afferente all’Istituto Superiore di Sanita (ISS) PaoloD’Ancona ha spiegato: «Le FFP2 vanno sempre acquistate in canali ufficiali, come le farmacie o i supermercati, controllando che all’esterno ci sia scritto ‘a norma Uni En149:2001’, per essere sicuri che si tratti proprio di una mascherina FFP2».

I test condotti sui dispositivi di protezione

Il commercio delle mascherine FFP2, tuttavia, pare essere caratterizzato da numerosi prodotti che, pur riportando il marchio CE, non rispettano gli standard di sicurezza indispensabili per lo smistamento dei dispositivi.

Una serie di test indipendenti effettuati in questo preciso ambito, infatti, hanno dimostrato che molte delle FFP2 in commercio in Italia non risultano essere a norma.

Le prime segnalazioni relative a un simile illecito sono state effettuate da un gruppo di imprese altoatesine che avevano indicato svariati prodotti importati in Italia che, seppur forniti del marchio CE, deviavano vistosamente dai già citati standard di sicurezza.

Tra i principali prodotti che non hanno superato i test condotti sulle FFP2, vi sono alcune mascherine che riportano il codice CE 2163, afferente a un ente certificatore situato in Turchia, al quale si sono rivolte circa 70 aziende dislocate su territorio europeo.

L’elenco dei codici delle mascherine FFP2 non a norma

Per evitare di entrare in possesso di mascherine FFP2, sono stati elencati una serie di codici classificati come non a norma. Tra i codici da evitare, quindi, figurano principalmente:

  • ICR Polska, Polonia – CE 2703;
  • CELAB, Italia – CE 2037;
  • ECM, Italia – CE 1282;
  • ISET, Italia – CE 0865;
  • TSU Slovakia, Slovacchia – CE 1299.

Le mascherine che riportano i codici indicati presentano anomalie tra le quali una bassa aderenza al volto, la rottura degli elastici o, ancora, presentare forme differenti passando da un prodotto all’altro.

Nonostante alcune mascherine FFP2 con codice CE 2163 non rispettino gli standard di sicurezza, infine, queste non sono state inserite nella lista dei prodotti da evitare stilata dall’European Safety Federation. Soltanto alcuni modelli in commercio con quel codice, infatti, non risultano a norma e, ognuno di essi, fa parte di lotti prodotti in Cina.

Rispetto ai dispositivi citati, poi, è stato dichiarato che non «tutti i modelli marchiati CE 2163 sono fuori norma» e che «anzi con quel codice si trovano mascherine di altissima qualità».