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Umberto Saba: la vita, il pensiero e la poetica

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Umberto Saba fu uno dei poet più rappresentativi del Novecento italiano, le sue poesie sono amatissime.

Umberto Saba è uno dei poeti e autori più rappresentativi del XX secolo, capace di parlare alle persone perché nelle sue poesie parla di cose del quotidiano e di sentimenti spontanei usando un linguaggio semplice ma evocativo.

Umberto Saba: la vita e le opere

Umberto Poli, Alias Umberto Saba, è stato uno dei poeti, scrittori e aforisti italiani molto famosi nel ventesimo secolo che nasce a Trieste il 9 Marzo 1883, periodo in cui c’era stato l’impero Austro-Ungarico, ed è il figlio di un agente di commercio veneziano chiamato Edoardo Poli e di un’ebrea locale di nome Felicita Rachele Cohen. La vita scolastica di Umberto Saba è alquanto discontinua, perchè desiderava frequentare gli studi presso il Gimnasio, ma la madre lo spinse a smettere, dopodichè per 6 mesi ha frequentato un’accademia di commercio, per poi finire per lavorare come mozzo su una nave.

Negli inizi del XX Secolo, Umberto Saba decise di recarsi in Toscana dove cominciò a frequentare l’Università di Pisa, un momento dove decise di seguire i corsi di Letteratura. Tre anni dopo il periodo universitario tenutosi a Pisa, il poeta triestino si recò a Firenze dove conobbe Carolina WÖlfler, ossia la donna che chiamava Lina attraverso le poesie che scriveva, diventando sua moglie, con una figlia che chiameranno Linuccia. Negli anni 1910 il poeta ha cominciato la sua vita da poeta e scrittore, cominciando a comporre la sua prima raccolta di poesie chiamato Poesie e, successivamente, decise di trasferirsi prima a Bologna, e poi a Milano nell’anno seguente.

La guerra e gli ultimi anni

Umberto Saba, ai tempi precedenti alla Prima Guerra Mondiale, ha avuto alcune collaborazioni con Benito Mussolini in merito al Popolo d’Italia. Il poeta decise di andare in guerra per 3 anni, dove nel 1918 ebbe problemi gravi al sistema nervoso e che venne costretto a farsi ricoverare all’Ospedale di Milano.

Nel periodo del Dopoguerra, Umberto Saba prese la decisione di tornare nella sua città natale Trieste per aprire la Libreria antica e moderna, componendo il suo primo Canzoniere nel 1921. Per Umberto Saba fu un momento difficile, per via dei suoi problemi al sistema nervoso, che si è presentato da uno psicoanalista, il dottor Weiss che aiutò pure Italo Svevo, un altro scrittore italiano e conterraneo. Nell’anno 1938, per via dei problemi razziali e delle sue origini ebraiche, per un periodo di circa un anno, il poeta triestino dovette trasferirsi a Parigi e poi recarsi a Roma per cercare un riparo.

Parlando della sua vita poetica, negli anni ’40, Umberto Saba compose in Svizzera una raccolta denominata Ultime Cose, dopodichè lavorò a Milano, presso il giornale “Corriere della Sera” per un periodo decennale, pubblicando cronistorie legate al Canzoniere. Umberto Saba, si fece ricoverare negli ultimi anni, in una clinica a Gorizia, raggiungendo la morte il 25 Agosto 1955. Un altro grande autore di questi anni che racconta gli orrori della guerra è Primo Levi.

Il pensiero e la poetica di Umberto Saba

Il pensiero e le opere di Umberto Saba possiedono come caratteristiche l’uso del linguaggio facile, quotidiano, parlando la condizione umana in maniera sincera, mettendo in luce le problematiche che il poeta ha dovuto patire per via delle crisi nevrotiche e depressioni. Il periodo che il poeta ha dovuto trascorrere dal Dottor Weiss ha influito parecchio sulla sua vita poetica, perchè ha avuto modo di potere chiarire sulla propria situazione, dalla nascita della sua crisi nevrotica e all’inquietudine presente nell’animo umano. Uno dei temi che legano a Saba è relativo alla sua città natale Trieste, dove le dedicò pure un titolo, descrivendo l’amore e odio in contemporaneo, influenzando la scrittura. Per quanto riguarda lo stile, possiamo dire che Umberto Saba usava quello conservatore e preferiva utilizzare le strutture tradizionali.

Umberto Saba teneva molto possedere dei ricordi affettivi legati alla sua famiglia attraverso le poesie che componeva nelle sue opere, per fare un esempio, nella poesia Il ritratto della mia bambina il tema principale è sicuramente la bambina, per intenderci parliamo di Linuccia, la figlia dello scrittore che dimostra di essere una persona felice, pura e libera. Fu scritto nel 1920 per raccontare la serenità, inoltre la bambina non è solo il punto centrale della poesia, ma anche il vestiario che lei possiede, perchè rappresenta le immagini presenti nella natura, in quel caso era un periodo estivo, gli occhi simboleggiavano il cielo. In questa poesia che cito come esempio, l’autore spiegava che quegli innumerevoli aggettivi e nomi presenti nel testo erano tra i più belli del linguaggio italiano.