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Fugge dall'Afghanistan nascosto in un camion per cercare il padre: adolescente soccorso a Seveso

Militari

Quattordicenne soccorso nella notte in Brianza dopo aver viaggiato per settimane nascosto nel retro di un furgone: voleva raggiungere la Germania per ricongiungersi al padre rifugiato

Più di un mese nascosto in un camion. Niente da mangiare. Un solo obiettivo: raggiungere la Germania per ricongiungersi al padre rifugiato. Nella notte tra venerdì 25 e sabato 26 agosto i carabinieri di Seveso (MB) hanno soccorso un quattordicenne in fuga dall’Afghanistan: provato dalla fame e dalla fatica, è stato lo stesso l’adolescente ad attirare l’attenzione dei militari per chiedere aiuto.

Ha mostrato ai militari un braccialetto con la scritta «help»

Tratti mediorientali, senza documenti e senza conoscere una parola in italiano, il giovane ha dapprima cercato di comunicare qualcosa agli agenti in una lingua straniera; fallito il tentativo, ha poi mostrato loro un braccialetto rosso che aveva al polso con la scritta «help» in stampatello bianco. I carabinieri, constatato l’avanzato stato di deperimento, lo hanno accompagnato in caserma per far sì che, prima di ogni tentativo di identificazione, potesse rifocillarsi con acqua e cibo. Subito dopo, alla presenza di un interprete di lingua farsi, il ragazzo ha raccontato la sua storia personale e, in particolare, di essere scappato dall’Afghanistan e aver raggiunto l’Italia attraversando le frontiere nascosto nel retro di un furgone.

Affidato dai servizi sociali a una comunità parrocchiale nel Comasco

Dall’Italia il giovane avrebbe voluto proseguire il suo viaggio alla volta della Germania, ma il suo corpo non glielo ha permesso. Terminate le procedure di identificazione, il mattino seguente i militari lo hanno affidato ai servizi sociali del comune, i quali a loro volta lo hanno ricollocato in una comunità parrocchiale nel Comasco che si prenderà cura di lui. Non è andata (per ora) come voleva, ma come doveva. E (per ora) va bene così.