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Dimissioni Draghi, cosa può succedere? Le ipotesi: Draghi bis, Governo tecnico o elezioni anticipate

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Dimissioni Draghi, cosa può succedere in Italia dopo mercoledì 20? Dalle ipotesi sul Draghi Bis o un nuovo Governo tecnico alle elezioni anticipate.

Dimissioni Draghi, cosa può succedere in Italia dopo l’appuntamento alle Camere fissato per la giornata di mercoledì 20 luglio? Tutte le ipotesi in campo: dal Draghi Bis al Governo tecnico o, ancora alle elezioni anticipate.

Dimissioni Draghi, cosa può succedere? Le ipotesi

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha annunciato le dimissioni, dimissioni poi respinte dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato, infatti, ha rinviato l’economista a riferire alle Camere: l’incontro si terrà nella giornata di mercoledì 20 luglio. L’appuntamento alle Camere avverrà quasi a una settimana di distanza dalla decisione di presentare le dimissioni comunicata dall’economista a causa di impegni internazionali precedentemente fissati. Nelle giornate di lunedì 18 e martedì 19 luglio, infatti, Draghi sarà in Algeria per un vertice intergovernativo fissato mesi fa, finalizzato a creare nuovi accordi e alleanze sul gas che non potrebbero essere firmati da un premier dimissionario.

Mercoledì 20, quindi, verrà condotta “nella sede propria” delle Camere una valutazione sulla crisi di Governo e si procederà a verificare se sia possibile ricomporre la fiducia tra l’esecutivo e le forze di maggioranza.

Draghi bis. È possibile un Governo senza M5s?

Quanto accadrà nella giornata di mercoledì 20 luglio, potrebbe aprire svariati scenari politici. Nonostante Giuseppe Conte abbia più volte ribadito di non avere intenzione di negare il sostegno al Governo, non è detto che il M5S sia ancora del medesimo avviso. I parlamentari pentastellati, infatti, al culmine degli eventi di giovedì 14 luglio, potrebbero decidere di uscire dalla maggioranza e fornire un appoggio esterno all’esecutivo. L’ipotesi del cambio di maggioranza tramite il cosiddetto “rimpasto” rappresenta la strada più semplice e maggiormente percorribile, promossa sia da Italia Viva che dai centristi. IV, infatti, ha come obiettivo quello di “buttare fuori Conte e andare avanti con Draghi per i prossimi mesi”.

Un simile scenario è plausibile soprattutto in considerazione del fatto che il Governo Draghi potrebbe ancora contare su una lauta maggioranza per portare l’esecutivo fino alla naturale scadenza della legislatura.

Sulla carta, una simile soluzione è possibile ma non è detto che Draghi sia favorevole a prestarsi a giochi politici e a mettersi a capo di una maggioranza alquanto traballante. Inoltre, con Conte fuori dalla maggioranza, la forza politica più numerosa in Parlamento sarebbe la Lega di Salvini che amplierebbe il suo peso politico e numerico, esercitando nuove pressioni sull’esecutivo.

Dimissioni Draghi: ipotesi nuovo Governo tecnico o elezioni anticipate

Nel caso in cui né Mattarella né i confronti alle Camere dovessero portare il premier a desistere dal dimettersi, il Quirinale sarebbe costretto a valutare altre opzioni. In particolare, le strade perseguibili sono sostanzialmente due: procedere con elezioni anticipate tra settembre e ottobre 2022 lasciando Draghi in carica fino all’istituzione della nuova legislatura oppure nominare un nuovo Governo tecnico che porti il Paese alle urne tra febbraio/marzo 2023.

In questo secondo caso, il Paese navigherebbe in una situazione di profonda instabilità e incertezza mentre sta ancora affrontando un periodo estremamente delicato segnato dalla pandemia, dalle difficoltà legate alla gestione del Pnrr e dalla crisi energetica.