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Discoteche chiuse, il dj Luca Dorigo si sfoga: “Sono inca**ato nero, faccio dei lavoretti per arrotondare"

discoteche dj Luca Dorigo

"Non oso immaginare cosa stia passando quella povera gente che ha investito in locali che adesso valgono poco o niente", commenta l'ex tronista.

Dopo la decisione di rendere obbligatorio il green pass per accedere a locali al chiuso e di tenere le discoteche chiuse per contenere la diffusione del virus, non sono mancati gli sfoghi da parte di molti lavoratori del settore: il dj Luca Dorigo ha commentato la scelta voluta dal governo, non nascondendo le difficoltà incontrate nell’ultimo periodo e mostrando la sua vicinanza nei confronti degli imprenditori più colpiti.

Discoteche chiuse, la rabbia del dj Luca Dorigo

Per il mondo della musica e dello spettacolo l’emergenza coronavirus ha rappresentato un duro colpo, dal quale è difficile risollevarsi. Nell’estate 2021 i grandi artisti cercano di riorganizzare i concerti annullati nel pieno della pandemia, contribuendo a dare lavoro agli addetti del settore, coloro che lavorano nell’ombra e rendono possibili grandi show. La musica dal vivo, il teatro e non solo hanno subito un blocco prolungato, spostandosi nel mondo virtuale, spesso sui social e via streaming, ma perdendo così l’empatia preziosa che tanto li caratterizza.

Per questo motivo, alla luce delle prolungate restrizioni che continuano a coinvolgere le discoteche e il mondo della movida nottura, anche il dj Luca Dorigo si è sfogato. Lo ha fatto in un’intervista a Fanpage.it, nella quale l’ex tronista di Uomini e Donne ha confidato le difficoltà incontrate, la riduzione dello stipendio dovuta al minor numero di serate e gli sforzi intrapresi per adattarsi a una situazione incerta. Spera che le discoteche possano presto riaprire in sicurezza e mostra la sua piena solidarietà nei confronti delle attività più colpite.

Discoteche chiuse, le parole del dj Luca Dorigo

Stando alle ultime decisioni prese dal governo Draghi, nelle discoteche non è possibile accedere neppure con il green pass. A tal proposito, il dj commenta: “Sicuramente sarebbe stato utile permettere almeno l’accesso tramite green pass. Se fossi il proprietario di una discoteca sarei inca**ato nero per questa situazione. Sono sostanzialmente un “dipendente” del settore e sono comunque inca**ato nero, perché anch’io incontro molte difficoltà“.

Quindi ha sottolineato: “Mi adatto e cerco di trovare altre soluzioni, ma non oso immaginare cosa stia passando quella povera gente che ha investito denaro, forze e tempo su locali che adesso valgono poco o niente”.

Poi ha raccontato:Ho visto personalmente delle situazioni devastanti. Conosco un dj che aveva le quote di una discoteca molto famosa a Milano. Lavorava tutte le sere, stava bene, era felice, con i suoi guadagni manteneva anche la madre in difficoltà e pagava un mutuo. Poi è scoppiata la pandemia e ora è sul lastrico. Si è trovato senza lavoro. Non può più mantenere la mamma e ha dovuto chiedere un prestito. È disperato. Conosco tante situazioni del genere, anche la mia non è facile”.

Discoteche chiuse, le difficoltà incontrate dal dj Luca Dorigo

Confidando le difficoltà incontrate con lo scoppio della pandemia, l’annullamento di molte serate e la chiusura delle discoteche, Luca Dorigo ha dichiarato:Saltuariamente faccio dei lavoretti per arrotondare o vado a dare una mano a un amico che fa il parquettista. Non ci trovo niente di male. C’è chi mi dice: “Ma sei proprio tu? Possiamo fare una foto?”. E io: “Facciamo la foto, ma lasciatemi lavorare”. Sono passato da avere venti serate al mese ad averne cinque, se mi va bene, e a metà della metà del compenso. Anche così, a volte mi dicono di no perché se vado io, la gente si accorge che c’è l’ospite, si accalca e vengono i controlli. Praticamente non riesco a lavorare neanche “gratis””.

Il dj pensa a possibili soluzioni e dice: “Secondo me si potrebbe limitare il numero di persone che hanno accesso alla discoteca: paghi per entrare, non un euro simbolico, ma 20, 30 euro e se non puoi permettertelo, salti questo weekend e vai al prossimo. Paghi un servizio, il club diventa esclusivo e all’interno riesci a respirare. Una volta facevi la fila e aspettavi anche le tre di notte che uscissero due persone, per entrare tu e la tua fidanzata. Spero ritornino i club per evitare che le persone stiano ammassate.