> > Inps, a giugno conguaglio e taglio delle pensioni d'oro

Inps, a giugno conguaglio e taglio delle pensioni d'oro

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Lo Spi-Cgil: "Dopo averli definiti avari, il governo beffa ancora 5,5 milioni di pensionati per un totale di 100 milioni di euro".

Giugno sarà un mese amaro per i pensionati italiani, che andranno incontro a due “colpi bassi” assestati dall’Inps. L’Istituto nazionale di previdenza sociale, riporta Tgcom24, ha annunciato tramite il proprio sito web che a partire dal mese prossimo scatterà il taglio delle pensioni d’oro, ovvero tutti i trattamenti pensionistici che superano i 100 mila euro lordi annuali, a decorrere dal primo gennaio 2019 e per cinque anni. Il taglio avverrà per fasce, tramite la riduzione di un’aliquota percentuale in proporzione agli importi dei singoli. La prima fascia prevede una riduzione del 15% per le pensioni comprese tra i 100 mila e i 130 mila euro. Da qui si sale: previsto un taglio del 25% per la quota 130-200 mila, 30% per la fascia 200-350 mila, 35% per 350-500 mila, fino ad arrivare al 40% per tutte le pensioni che sforano i 500 mila euro.

Inps annuncia il conguaglio

A giugno scatterà anche il conguaglio conseguente al taglio della rivalutazioni delle pensioni per l’anno corrente, come previsto dall’ultima legge di bilancio approvata dal governo. Sono toccate dal provvedimento tutte le pensioni uguali o scopritori a 1552 euro lordi al mese, ovvero tre volte la quota minima. I pensionati coinvolti saranno circa 5,6 milioni. Il conguaglio per il periodo gennaio-maggio avverrà in tre rate, la prima delle quali scatterà proprio a giugno. Per la seconda si dovrà attendere luglio, agosto per la terza. Il risparmio previsto è di circa 76 milioni di euro per il 2019, 80 milioni per il 2020 e 83 milioni per il 2021.

Spi-Cgil: “Il governo beffa i pensionati”

“Lo avevamo denunciato da tempo e ora abbiamo la certezza. Dopo averli definiti avari, il governo beffa ancora 5,5 milioni di pensionati riprendendosi i soldi che hanno avuto in più di rivalutazione nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, per un totale di 100 milioni di euro”, denuncia Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi-Cgil. “Ovviamente il tutto avverrà subito dopo le elezioni europee. Fanno come e peggio degli altri, alla faccia del cambiamento“.