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Decreto Aprile 2020: i nuovi aiuti per lavoratori e famiglie

Giuseppe Conte

Con il Decreto Aprile, in arrivo dopo Pasqua, il governo introdurrà nuove forme di sostegno economico a famiglie e lavoratori. Vediamole nel dettaglio.

Dopo l’anticipo sui finanziamenti alle imprese garantiti dallo Stato con il Decreto Liquidità, in arrivo un nuovo decreto economico che seguirà la manovra da 25 miliardi denominata Decreto Cura Italia, si chiamerà “Decreto Aprile 2020”.

Decreto Aprile 2020: nuovo decreto economico

I nuovi provvedimenti andranno a rifinanziare alcuni di quelli già presi, come cassa integrazione e bonus partite IVA, e ad introdurre nuove misure economiche per sostenere i redditi di famiglie e lavoratori.

Per ora parliamo soltanto di ipotesi allo studio del Governo, poiché si annuncia il varo del decreto soltanto dopo Pasqua.

Vediamo in dettaglio cosa potrebbe contenere la nuova manovra, che potrebbe superare i 25 miliardi già previsti e in via di erogazione.

Bonus figli

Tra i provvedimenti più attesi dalle famiglie, quello relativo ai bonus figli. Si tratterebbe di un’estensione di quello che oggi è il bonus bebè ai figli fino a 14 anni.

Il bonus spetterebbe per ciascun figlio, sulla base dell’ISEE famigliare:

  • 160 euro al mese per ISEE fino a 7.000 euro;
  • 120 euro al mese per ISEE tra 7.000 e 40.000 euro;
  • 80 euro al mese per ISEE sopra i 40.000 euro.

Bonus partite IVA e altre proroghe

Il bonus partite IVA fissato a 600 euro per il mese di marzo, potrebbe essere innalzato a 800 euro e prolungato per i mesi di aprile e maggio.

In previsione anche le proroghe di altri provvedimenti disposti già in marzo:

  • cassa integrazione;
  • congedo parentale straordinario;
  • bonus babysitter.

Reddito di emergenza

Il cosiddetto reddito di emergenza o REM, dovrebbe andare a coprire i soggetti esclusi dalla cassa integrazione, perché non lavoratori dipendenti, e dal bonus partite IVA. I soggetti coinvolti nell’erogazione di questo bonus, dell’importo di circa 600 euro, sarebbero i seguenti:

  • precari;
  • intermittenti;
  • lavoratori che hanno terminato i sussidio di disoccupazione;
  • stagionali non occupati nel turismo (questi ultimi sono invece compresi nel bonus partite IVA);
  • impiegati nel cosiddetto fast job (i lavoratori a chiamata per pochi giorni, settimane o mesi).

Per i lavoratori non regolari, quelli cioè impiegati in nero, potrebbe arrivare un mini reddito di 400 euro.

Bonus affitti

Il bonus affitti, che consiste in un credito di imposta pari al 60% dell’importo speso, potrebbe essere allargato ad altri immobili oltre a quelli compresi nella categoria catastale C1 (botteghe e negozi).

L’estensione riguarderebbe altri immobili ad uso non abitativo:

  • immobili impiegati nel settore del turismo, come hotel, alberghi ecc.;
  • capannoni impiegati dalle aziende;
  • immobili impiegati come sedi di studi professionali;
  • affitti di azienda (e dunque non immobili ma affitti di intere attività aziendali).