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Elezioni 25 settembre, Calenda presenta il programma del Terzo Polo

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Carlo Calenda ha presentato il programma del Terzo Polo in vista delle prossime elezioni politiche: riduzione dell'Irpef, salario minimo e il nucleare

Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha presentato in Senato il programma del Terzo Polo, la coalizione nata tra il suo partito e Italia Viva di Matteo Renzi (assente in questa circostanza). Tanti i punti passati in esame da Calenda: dall’importanza dell’energia nucleare, alla riduzione dell’Irpef, fino ad arrivare al salario minimo.

Calenda presenta il programma del Terzo Polo: assente Renzi, ma “Non è una tattica”

Tra i volti presenti alla presentazione del programma della coalizione spiccavano quelli di Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, poi quello di Luigi Marattin, di Elena Bonetti e di Maria Elena Boschi, ma ancor di più ha spiccato l’assenza di Matteo Renzi. In merito a questo, Carlo Calenda ha subito chiarito: “Non è tattica, anzi. Faremo una grande iniziativa insieme a Milano. I nostri rapporti sono stati molto tesi in passato, ma ha fatto un gesto di grandissima generosità facendo un passo di lato. Le differenze personali rimangono, sono umane. Ogni volta che abbiamo discusso, non ho mai smesso di considerarlo uno dei migliori presidenti del consiglio che abbiamo avuto.”

Il programma del Terzo Polo

A questo punto, Calenda ha inziato spiegando quali sono i punti fondamentali del programma del Terzo Polo. La coalizione si vuole innanzitutto concentrare sul tema del cambiamento climatico: ecco perché ritiene necessario investire sull’energia nucleare. “In secondo luogo – spiega ancora Calenda – Siamo a favore di un salario minimo, della cancellazione delle false cooperative e di una legge sulla rappresentanza per evitare i contratti pirata. Nessuno dovrebbe lavorare per meno di nove euro l’ora, ma non siamo per un irrigidimento indiscriminato dei contratti che porta solo disoccupazione, in un mondo in cui la specializzazione cambia continuamente.” Doveroso, poi, anche un passaggio sulle tasse che “Vanno sicuramente diminuite” e sulla riduzione dell’Irpef: “Una detassazione completa fino ai 25 anni e al 50 percento fino ai 30.” E cosa si vorrebbe fare con il reddito di cittadinanza? Anche qui la risposta è molto chiara: “Andrà rivoluzionato. Se uno rifiuta il lavoro perde il bonus.”