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Francia, detenuto prende in ostaggio due agenti

Francia, detenuto prende agenti in ostaggio

Entrambi gli agenti sono stati liberati. L'uomo è affetto da disturbi psichiatrici e ha precedenti per sequestro di persona.

Tensione nel carcere francese di Condè-sur-Sarthe, dove un detenuto ha preso in ostaggio due agenti della polizia penitenziaria. La notizia è stata diffusa dai media francesi, riporta RaiNews. Secondo le medesime fonti, entrambe le guardie sarebbero state liberate con successo. L’uomo che li ha presi in ostaggio è un detenuto affetto da disturbi psichiatrici e sembra che abbia dei precedenti per sequestro di persona. Per diverse ore ha minacciato i due agenti con un coltello costruito artigianalmente. Le autorità hanno escluso che il detenuto possa essersi radicalizzato dietro le sbarre e che il sequestro possa essere ricondotto a un atto di terrorismo.

Il precedente

Il sospetto di un possibile attacco terroristico è nato sulla base di un recente episodio verificatosi nel medesimo penitenziario. Nel mese di marzo, uno dei carcerati, noto per essersi avvicinato all’Islam radicale, ha pugnalato due guardie. L’uomo, di nome Michael Chiolo, riporta Il Post, si è barricato insieme alla sua compagna in un locale che ospita i visitatori e lì ha attaccato le guardie con un coltello. Dopo l’aggressione, è rimasto chiuso nella stanza per diverse ore. Le forze speciali hanno fatto irruzione nel locale e hanno arrestato Chiolo. La compagna è rimasta gravemente ferita ed è morta poco dopo il suo arrivo in ospedale. Secondo quanto emerso dalle indagini del procuratore di Parigi, l’uomo avrebbe agito per vendicare il terrorista di Strasburgo.

Il caso di Bollate

A febbraio due detenuti sono stati denunciati per aver aggredito e sequestrato un agente della polizia penitenziaria del reparto di isolamento del carcere milanese di Bollate. I carcerati lo hanno picchiato, rinchiuso in una cella e gli hanno sottratto le chiavi, con cui hanno tentato di aprire un’altra stanza in cui si trovava un collaboratore di giustizia con cui avevano dei conti in sospeso. Secondo il segretario del sindacato di Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, “l’ordine di uccidere il pentito” non può che essere “giunto dall’esterno”.

L’agente sequestrato, urlando, ha lanciato l’allarme e ha attirato l’attenzione dei colleghi. La sua liberazione è avvenuta solo dopo una lunga trattativa con i due detenuti. La Procura ha disposto per loro 15 giorni in isolamento, il trasferimento in altre strutture e l’applicazione del regime di sorveglianza particolare, oltre alla denuncia e all’avvio della procedura sotto il consiglio di disciplina.