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Regno Unito, ogni 30 secondi un paziente Covid viene ricoverato

variante covid Regno Unito isolato

"Non siamo mai stati in difficoltà come ora in 72 anni di storia": il Regno Unito combatte contro la variante inglese

Nonostante i numeri dei contagi e decessi ancora alti, la situazione del nostro Paese non è drammatica come in altri stati europei. Primo tra tutti il Regno Unito, dove la variante B.1.1.7. ha avuto conseguenze drammatiche sull’intero Paese.

Nel Regno Unito situazione preoccupante

“La situazione è molto chiara e non ho nessuna intenzione di indorare la pillola: strutture sanitarie, medici e infermieri sono sotto una pressione estrema“. Sono le parole di Simon Stevens, amministratore delegato del NHS. Il Regno Unito è stato messo a dura prova dalla variante B.1.1.7. del coronavirus, e le strutture sanitarie sono in grave affanno. “Dal giorno di Natale [ovvero da quando la variante inglese si è fatta strada nel Paese, ndr] abbiamo visto un aumento di 15mila pazienti ricoverati negli ospedali di tutta l’Inghilterra. È l’equivalente di 30 ospedali pieni zeppi di pazienti affetti da coronavirus. Ogni 30 secondi in tutto il paese una persona viene ricoverato con il Covid-19“. Numeri impressionanti, che il Regno Unito registra ormai da settimane. Una situazione che si può riassumere nella frase, pronunciata dal capo del Servizio Sanitario Inglese: “Non siamo mai stati in difficoltà come ora nei 72 anni della nostra storia“.

Covid UK, ulteriori misure stringenti

La variante inglese ha messo in ginocchio il Regno Unito, che però inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. Negli ultimi 7 giorni si è registrato un calo del 22% sui nuovi positivi, e la campagna vaccinale procede a ritmo serrato: sono ormai quasi 4 milioni i cittadini vaccinati. Intanto, però, per alleviare la pressione sul sistema sanitario, sono state introdotte misure più stringenti. Il premier Johnson ha chiuso anche gli ultimi corridoi di viaggio finora rimasti aperti con i Paesi meno a rischio. Sarà quindi obbligatorio l’isolamento di dieci giorni per chi arriva, o si potrà ridurre a cinque giorni con secondo tampone negativo (a spese del cittadino).