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Evacuate 9.400 persone per ordigno bellico

bomba bologna

Procedono le operazioni di disinnesco dell'ordigno bellico trovato a Bologna il 15 marzo.

Stamattina, ben prima delle 8, è iniziata l’operazione di evacuazione di 9.400 persone a titolo precauzionale dal raggio della bomba che oggi sarà disinnescata dagli artificieri. L’area di Bologna coinvolta è compresa tra Zanardi e Bovi Campeggi. Sono stati allestiti sei punti di accoglienza nella zona per i cittadini, accessibili dalle ore 7 di questa mattina: tre si trovano nel quartiere Navile, tre in quello Porto-Saragozza. Inoltre, sono stati attivati due presidi sanitari per coloro che necessitano di particolare assistenza (sono 1.270 le famiglie con almeno un componente oltre i 75 anni) presso il Centro polifunzionale Cardinale Lercaro di via Bertocchi e presso Villa Calvi dell’omonima via. Il viceprefetto Alessandro Sallusto ha comunicato che le operazioni sono iniziate dalle sette “senza particolari problemi. Certo, spostare 10mila persone non è uno scherzo”. Sono al lavoro, tra gli altri, 300 volontari della Protezione civile e 100 uomini delle Forze dell’Ordine. L’unità di crisi è stata allestita in una stanza della Prefettura ed è presente l’assessore alla Sicurezza Alberto Aitini.

La viabilità

Sono state previste, per via delle operazioni di disinnesco, modifiche alla viabilità cittadina che riguardano tutti i mezzi di trasporto. L’unica eccezione riguarda la circolazione dell’alta velocità, perché la stazione sotterranea non è nell’area interessata. Al contrario, il traffico ferroviario nella stazione Bologna Centrale è sospeso dalle ore 9 alle ore 16. Le operazioni di decollo e atterraggio per l’aeroporto di Bologna sono limitate per ragioni di sicurezza. Il terminal passeggeri rimane comunque aperto ed è raggiungile tramite la viabilità ordinaria.

La bomba

La scoperta di un ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale ha provocato l’evacuazione temporanea di oltre 5.694 famiglie. La bomba d’aereo Mk IV, di fabbricazione britannica, è stata trovata occasionalmente tra le vie Zanardi e Bovicampeggi, in un cantiere edile nei pressi di un sottopasso ferroviario, in un terreno di proprietà privata. L’ordigno, in cattivo stato di conservazione, pesa 213 kg, dei quali 66 sono ad alto potenziale esplosivo. Dal 15 marzo gli artificieri dell’Esercito, provenienti dal reggimento geni ferrovieri di Castel Maggiore (Bologna), hanno iniziato a realizzare intorno all’ordigno un’area di protezione. Quest’operazione di messa in sicurezza della bomba ha permesso anche di circoscrivere la zona più rischio durante le operazioni di disinnesco: un raggio lineare di 800 metri, che interessa anche parte dei quartieri navali Navale e Porto Saragozza. La prima fase del disinnesco prevede una fase di despolettamento sul luogo del ritrovamento; in seguito, l’ordigno sarà trasportato nella cava I Laghi, a Pianoro, per procedere al brillamento.