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Caso Cecchettin, il tribunale tedesco: “Concessa l’estradizione a Filippo Turetta. Tornerà in Italia in pochi giorni”

concessa estradizione Filippo Turetta

Al responsabile del femminicidio di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta, è stata concessa l’estradizione: la decisione della Germania.

Estradizione concessa per Filippo Turetta, il responsabile del femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin arrestato nei giorni scorsi in Germania. Il via libera del Tribunale regionale superiore di Naumburg è arrivato nelle scorse ore. Al momento, le autorità stanno organizzato il trasferimento del ragazzo in Italia.

Femminicidio Giulia Cecchettin, concessa estradizione Filippo Turetta

Turetta, attualmente rinchiuso nel carcere di Halle, sta per tornare in Italia, dove è accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin. In attesa che il giovane torni in patria, l’avvocato Emanuele Compagno che lo rappresenta ha dichiarato di ritenere utile che il suo assistito venga sottoposto a una perizia psichiatrica per valutare la sua capacità di intendere e di volere.

“È molto presto per pensarci, però è ovvio che se ce ne sarà bisogno, lo faremo”, ha affermato il legale. “Questo tipo di aspetto va indagato perché nessuno finora aveva avuto alcun sospetto su Filippo, un ragazzo descritto da tutti, anche dai genitori, come dedito allo studio, allo sport, un ragazzo d’oro che aiutava gli altri”.

La Procura tedesca, nel frattempo, ha reso noto che Turetta potrebbe essere in Italia “in alcuni giorni”.

Trovato un coltello nell’auto di Turetta

A seguito dell’arresto in Germania, la polizia tedesca ha riferito di aver trovato un coltello nella Punto nera di Turetta, arrestato mentre la sua auto era ferma lungo la A9 a Bad Durremberg, nei pressi di Lipsia. Stando a quanto riferito da La Repubblica, l’arma è stata sequestrata al pari della vettura con la quale il 22enne era fuggito e a tutti gli effetti personali che l’assassino di Giulia Cecchettin aveva portato con sé nel suo folle viaggio da Vigonovo alla Germania.

In Italia, intanto, vanno avanti le indagini. Le autorità stanno effettuando alcuni accertamenti su un coltello spezzato, rinvenuto sul luogo dell’aggressione, a Fossò. Ma, per ricostruire con esattezza cosa sia accaduto alla vittima, i magistrati della Procura di Venezia hanno necessità di scoprire l’esito dell’autopsia e delle verifiche tecniche condotte sugli svariati reperti racconti dai carabinieri.