Un convoglio di Medici Senza Frontiere è stato attaccato a Gaza. Il bilancio è di un morto e di un ferito. Intanto, ancora nessun accordo per gli ostaggi, come sottolineato dagli Stati Uniti.
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Gaza, attaccato convoglio Medici Senza Frontiere: un morto e un ferito
Il familiare di un membro dello staff di Medici Senza Frontiere è stato ucciso e un altro è rimasto ferito in un attacco contro un convoglio dell’organizzazione umanitaria che cercava di evacuare 137 persone intrappolate da una settimana a causa degli scontri intorno all’ospedale di al-Shifa, a Gaza. L’attacco, come precisato da Msf in una nota in cui condanna “con la massima fermezza questa aggressione deliberata“, è avvenuto nel pomeriggio di ieri, sabato 18 novembre. Il convoglio “composto da cinque mezzi con il simbolo dell’organizzazione ben riconoscibile (anche sui tetti)” è partito alle 9 del mattino con 137 persone, composte da membri dello staff palestinese di Msf e i loro familiari, tra cui 65 bambini. Il convoglio ha lasciato i locali di Msf in direzione del sud di Gaza per raggiungere un luogo più sicuro.
Usa: ancora nessun accordo tra Israele e Hamas
Gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere ancora al lavoro per garantire un accordo tra Israele e Hamas, che non è ancora stato raggiunto. “Non abbiamo ancora raggiunto un accordo, ma continuiamo a lavorare duramente per arrivarci” ha dichiarato Adrienne Watson, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, in risposta alla notizia del Washington Post che parlava di un accordo preliminare.
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