> > Giffoni, "Soffro di eco-ansia": le parole di una ragazza fanno commuovere Pic...

Giffoni, "Soffro di eco-ansia": le parole di una ragazza fanno commuovere Pichetto Fratin

Giffoni Pichetto Fratin

"In questi giorni la mia terra brucia", a raccontarlo è una ragazza siciliana che è scoppiata in lacrime mentre parlava dell'ambiente. Come ha reagito Pichetto Fratin.

In questi giorni si sta svolgendo il Giffoni Film Festival, uno degli eventi più noti del panorama cinematografico italiano e non solo. Nel corso di questa rassegna c’è stata anche l’occasione di parlare di temi importanti come la crisi climatica. A dedicare una lunga riflessione su questo tema è Giorgia, una ragazza originaria della Sicilia che ha spiegato di soffrire di eco-ansia. Le sue parole sono arrivate al ministro Pichetto Fratin che si è commosso.

Giffoni, l’intervento della ragazza: la commozione del regista Pichetto Fratin

Giorgia Vasaperna ha 27 anni e nella vita è una scrittrice e attrice. È nata a Catania anche se da due anni vive a Roma. In questi ultimi giorni la Sicilia è stretta nella morsa degli incendi e questo l’ha toccata da vicino: “Le confesso, ministro, che ho molta paura per il mio futuro. Io personalmente soffro di eco-ansia e alle volte penso che io non ho un futuro. Perché la mia terra brucia. In questi giorni in Sicilia sta bruciando tutto. E io non so se voglio avere figli, ministro. E quindi la mia domanda è, dato che voi parlate di 2030 e di 2050, obiettivi che sinceramente sento lontani: lei non ha paura per i suoi figli, per i suoi nipoti?”.

In una intervista rilasciata a “Repubblica” ha commentato la reazione del ministro: In quel momento anche lui ha provato paura, forse perché per la prima volta ha pensato alla questione climatica immaginando le conseguenze sulla sua famiglia”.

“La politica continua a rimandare…”

Ad ogni modo la giovane ha anche espresso un commento critico verso una politica che continuerebbe a procrastinare su questi temi: “Le parole, qualunque esse siano, non possono essere convincenti. Al punto in cui siamo occorrono fatti immediati. I fatti sì che possono essere giudicati. E invece la politica continua a rimandare, si dà obiettivi per il 2030 e il 2050. Ma io nel 2050 avrò 53 anni: mi si può promettere oggi qualcosa che vedrò, forse, solo allora?”.