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Gomorra 4, il ritorno di Ciro Di Marzio sul set

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Ciro Di Marzio è stato ucciso nel finale della terza stagione di Gomorra: l’attore tornerà però sul set in una veste inedita

A metà aprile prederanno il via le riprese della quarta stagione di Gomorra. La nuova serie sarà composta da 12 episodi, tutti girati tra Napoli, Bologna e Londra. Per vederli sarà necessario però aspettare la primavera del 2019, quando la serie sarà trasmessa su Sky Atlantic. Ma già sono emerse delle novità interessanti, in particolare riguardo uno dei protagonisti più amati, il cosiddetto “immortale”.

Come sanno i fan della serie campione di ascolti, il personaggio di Ciro Di Marzio, interpretato da Marco D’Amore, è stato ucciso nel finale della terza stagione. L’attore però tornerà sul set interpretato un ruolo del tutto inedito. Marco D’Amore debutterà dietro la macchina da presa, in alternanza a Francesca Comencini e Claudio Cupellini.

La quarta stagione di Gomorra

Per la quarta stagione, insieme al personaggio di Salvatore Esposito, vedremo anche Patrizia, Enzo e Valerio. Le prime tre stagioni di Gomorra sono state accolte, sia in Italia che in tutto il mondo, con clamore e grande entusiasmo da parte di pubblico e critica. La fiction è ispirata al romanzo omonimo di Roberto Saviano. Nel 2106 è stata definita addirittura sul “New York Times” come una tra le più riuscite dell’anno.

I problemi giudiziari

Giunti dunque alla quarta stagione, il successo di Gomorra si può dire ormai pressoché acclarato. Nonostante ciò, in questi mesi non sono mancati alcuni scandali che hanno coinvolto la produzione. Nel febbraio 2018, per esempio, la serie da record era finita al centro di un caso che apparve paradossale. Nel 2013 alcune scene della fiction erano state girate nella villa del camorrista Francesco Gallo, ora detenuto in regime di 41 bis. Per ottenere la concessione delle riprese della casa sotto sequestro, la produzione aveva pagato seimila euro di pizzo alla famiglia del clan. Questa, almeno, è stata la conclusione a cui è giunto il giudice di Torre Annunziata.

Per la vicenda, il location manager di Gomorra, Gennaro Aquino, era stato condannato a sei mesi di reclusione per favoreggiamento personale. Anche se poi la pena venne sospesa. Secondo il parere del giudice, il manager della società Cattleya aveva scelto la location e consegnato nelle mani del padre del camorrista una busta con dentro i contanti. Tale vicissitudine ha in parte contribuito ad aumentare il carico di critiche negative sulla fiction. La diatriba è quindi ancora aperta. C’è chi sostiene che Gomorra possa far scattare dei meccanismi di emulazione nei giovani seguaci e chi invece ne difende il successo.