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Guerra Russia-Ucraina, Zelensky: l'esercito deve mobilitare 500mila uomini in più

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Il Presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che una mobilitazione di tale portata richiederebbe un finanziamento di oltre 10 miliardi di dollari

Durante la conferenza stampa di fine anno a Kiev, il Presidente Zelensky ha confermato che l’esercito ucraino ha chiesto la mobilitazione di altre 500mila persone, confidando nel sostegno dell’Europa e degli Stati Uniti.

Zelensky: l’esercito deve mobilitare 500mila uomini in più

Secondo le parole del presidente, gli alti funzionari militari e governativi avrebbero discusso “questa questione molto delicata della mobilitazione” e il parlamento l’avrebbe poi esaminata. “Ho detto che avrei avuto bisogno di più argomenti per sostenere questa mossa. Perché prima di tutto è una questione di persone, in secondo luogo è una questione di equità, di capacità di difesa e di finanze” ha spiegato Zelensky, aggiungendo che per condurre una mobilitazione di tale portata sarebbe necessario un finanziamento aggiuntivo di circa 13,5 miliardi di dollari. Tra gli altri argomenti trattati è emerso anche il tema delle elezioni parlamentari in tempo di guerra e il sostegno finanziario da parte degli alleati.

L’arsenale russo

La notizia giunge mentre il Ministero della Difesa britannico ha dichiarato che la Russia ha lanciato il suo primo missile ipersonico da questa estate, dopo averne accumulato per mesi un’ampia scorta in vista di un attacco invernale all’Ucraina. I missili ipersonici Kinzhal, classificati come AS-24 Killjoys dalla NATO, costituiscono il corpo della riserva del Cremlino. Gli esperti ipotizzano che rappresentino la prossima generazione di armi. I Kinzhal possono viaggiare a velocità eccezionalmente elevate, fino a dieci volte la velocità del suono, quasi 13mila km/h. In confronto, un missile da crociera subsonico, come il Tomahawk dell’aeronautica statunitense, si muove a una velocità relativamente bassa, circa 800 km/h. Si tratta di armamenti in grado di colpire bersagli distanti fino a 2mila km. La loro velocità, la manovrabilità a metà volo e la capacità di volare a bassa quota, inoltre, li rendono particolarmente difficili da tracciare con i radar a terra e quindi quasi impossibili da fermare.