> > Hacker infettano aziende con messaggio vocale: scoperta nuova tecnica

Hacker infettano aziende con messaggio vocale: scoperta nuova tecnica

Hacker informatico

La società di sicurezza Check Point Software lancia un nuovo allarme che riguarda un attacco hacker diretto alle aziende che avviene tramite messaggio vocale.

Dopo WhatsApp si passa alle aziende, sembra essere questo il nuovo piano messo in atto da alcuni hacker e rivelato dalla società di sicurezza Check Point Software. Stando a quanto condiviso, una nuova tecnica di cyber-attacco già sfruttata sull’app di messaggistica questa volta prende di mira le aziende e riguarda un messaggio audio che è in realtà un virus.

Un messaggio vocale tramite mail

La tecnica messa in atto dagli hacker riguarda una mail che contiene un messaggio vocale da ascoltare dietro il quale si nasconde però un virus. Questo è l’allarme lanciato dalla società di sicurezza Check Point Software che sottolinea come uno stratagemma simile sia già stato sfruttato in passato ma su WhatsApp.

Questa volta però nel mirino degli hacker sono finite le aziende sfruttando la notifica via email dell’arrivo di un messaggio in segreteria che molte società attivano. In allegato a queste comunicazioni fasulle però non c’è davvero un file audio, bensì un programma eseguibile che, una volta aperto, infetta il computer con un virus.

Dati preoccupanti

I ricercatori di Check Point hanno anche condiviso altri numeri, rivelando come, solo nelle ultime settimane, si siano registrati ben 1000 attacchi di questo tipo a livello globale. Esistono però diversi modi per scoprire se si tratta di una mail sicura oppure no, la prima differenza è che in quelle contenenti il virus, nell’oggetto è presente un numero che, se cercato sui motori di ricerca, risulta non essere legittimo.

Continuando a leggere la mail però si ha l’impressione che il testo provenga effettivamente da un vero servizio di segreteria, anche se non è così. Di solito gli hacker, per attirare le vittime, impersonano un marchio noto nelle mail, spingendo così il ricevente a cliccare sul falso messaggio vocale.