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I riders vengono riconosciuti nel contratto nazionale

svolta nel mondo rider

Si volta pagina nella questione dei riders, via libera alle contrattazioni collettive che porteranno maggiori garanzie ai lavoratori.

Svolta nel mondo dei rider: il fattorino delle consegne a domicilio è stato riconosciuto all’interno del contratto di lavoro nazionale della logistica, trasporti merci e spedizioni. Una vittoria per i sindacati Cisl, Cgil e Ultrasporti che si battevano per la causa, la decisione avviene dopo lo scandalo del rider che era stato investito senza un’assicurazione. Il lavoro quindi adesso avrà maggiori garanzie per le migliaia di persone che combattono contro il tempo e il traffico: guadagnare con la bici non sarà più discriminato.

Contratto collettivo e salario minimo

Dal Governo il 2 luglio 2018 si è espressa la volontà di tutelare uno dei lavori simbolo (molte volte) di sfruttamento e discriminazione, si è quindi aperto un tavolo per discutere del tema, partecipe anche il Ministro Luigi Di Maio che aveva commentato: “Da questo tavolo è emersa la volontà di lavorare per un contratto collettivo nazionale”. L’obiettivo secondario è anche quello di garantire un salario minimo per i riders che esenti da normativa ricevevano guadagni differenti a discrezione della compagnia. La svolta è del 18 luglio quando viene comunicato il riconoscimento al contratto nazionale, partono quindi le contrattazioni con i sindacati per stabilire un salario meritorio.

Chi sono i riders?

L’obiettivo della settimana è quello di macinare chilometri a bordo delle due ruote, i principali criteri di retribuzione si basano su tariffari fissi per ritiro e consegna, più una variabile per le distanze percorse. Molte volte i food delivers sono veri e propri migranti che risiedono in centri di accoglienza e come unica posizione di lavoro trovano agenzie di trasporto, altri riders invece lo fanno come lavoro part-time come Francesco Lennaccio: il ragazzo di 28 anni è stato poi investito da un tram perdendo una gamba,senza assicurazione il giovane rischiava di dover pagare l’operazione autonomamente: la notizia ha fatto scalpore all’opinione pubblica scatenando indignazione verso il mercato del food delivery.

Il contratto collettivo

Il contratto collettivo nazionale (CCNL) è stipulato dal datore dei lavoro e i rappresentanti dei sindacati seguendo una contrattazione collettiva, è un modello corporativo che garantisce maggiori garanzie ai dipendenti grazie alla possibilità di stipulare un contratto che non è puramente a discrezione dell’imprenditore. In arrivo maggiori garanzie per i rider, ora la palla quindi passa ai sindacati che combatteranno per i migliaia di lavoratori che ogni giorno fanno arrivare la “pizza calda” sotto casa e che hanno il diritto a una retribuzione minima garantita con le relative assicurazioni.

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