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Il capo dell’Intelligence dell’Azov: “A Kiev non capiscono cosa sta succedendo qui”

Ilya Samoilenko

"La via c'è ma a Kiev non capiscono cosa sta succedendo qui, se ci sarà una catastrofe a Mariupol avverrà una catastrofe per tutta l'Ucraina"

In una intervista a Sky News il capo dell’Intelligence dell’Azov lo ha detto nei limiti di quel che si può dire senza svelare segreti militari: “C’è una via militare per far liberare gli ultimi soldati dall’acciaieria Azovstal sotto assedio dalle truppe russe ma a Kiev non capiscono cosa sta succedendo qui”. Dal baluardo dell’acciaieria parla “Cyborg Ilya”, come lo chiamano i suoi per via della benda sull’occhio perso e del braccio meccanico, e spiega come fare per rompere l’assedio. 

“A Kiev non capiscono cosa sta succedendo”

Al secolo lui è Ilya Samoilenko ed ha detto: “Noi possiamo dire come farlo con le armi, ma ovviamente le informazioni su queste operazioni sono riservate”. Solo che Samoilenko vede i punti di vista governativi molto distanti da quelli operativi dei combattenti a Mariupol, spiegano però che la città ed il paese sono legati: se cade la prima tracolla il secondo

“Se cade Mariupol tracolla l’Ucraina”

Ha spiegato Ilya: “È sicuro che in caso di conseguenze catastrofiche per la guarnigione di Mariupol ci saranno conseguenze catastrofiche per l’intera Ucraina e il suo popolo”. E lo stesso vice comandante del Reggimento Svyatoslav Kalina Palamar ritiene che si debba combattere a oltranza o lasciare l’acciaieria: “La nostra unica possibilità è un’evacuazione confermata per iscritto dal nostro governo, dalla Russia e da terze parti. Se fallisce, continueremo a combattere”.