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Il video sui razziatori russi che spediscono a casa il bottino di guerra  

I razziatori ripresi dalla telecamera di sicurezza dello spedizioniere

I razziatori russi spediscono a casa il bottino: "Con il servizio espresso russo CDEK in via Kuibysheva a Mazyr inviate più di 2 tonnellate di beni"

Il video sui razziatori russi che spediscono a casa il bottino di guerra sta facendo il giro del mondo grazie al lavoro dei volontari bielorussi di Hajun Project. Non solo dunque il “minimarket degli sciacalli”, dove i soldati di Mosca acquistano e vendono gli oggetti rubati alle vittime, ma anche l’invio in patria di quelle testimonianze di un orrore che “abita” poco lontano da lì, a Bucha ad esempio. 

I razziatori spediscono a casa il bottino

Il video in questione, ripreso dalla telecamera di sicurezza dell’ufficio della società di spedizione, mostra una fila di soldati russi negli uffici di CDEK a Minsk. I soldati stanno spedendo cose ai loro cari in Russia, nulla di male a ben vedere, solo che fra quelle cose ci sarebbero anche  beni razziati a Bucha e negli altri luoghi dove la guerra ha imperversato ed ha avuto la sua declinazione peggiore. Hajun Project sostiene che il 2 aprile i soldati delle Forze armate russe hanno “consegnato per la spedizione all’ufficio del servizio di consegna espresso russo CDEK in via Kuibysheva, 32 a Mazyr più di 2 tonnellate di beni, di cui una parte significativa appare rubata”. 

“Yevgeny manda 450 chili di oggetti”

E non è un caso che il team abbia anche pubblicato nomi, numeri di telefono e contenuto dei pacchi. Daniele Ranieri su Repubblica fa un esempio enunciativo agghiacciante: “Kovalenko Yevgeny Yevgenievich manda 450 chilogrammi di attrezzi, casse audio, un tavolo, una tenda e altro” a casa sua a Rubtsovsk. E ancora: “Serdtsev Andrei Nikolayevich manda 150 chilogrammi di attrezzi, vestiti e un televisore”.