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La Corte d'Appello di Milano proscioglie Attilio Fontana: cade l'accusa di frode

Fontana Attilio

La Corte d'Appello di Milano conferma il proscioglimento del presidente della Lombardia Attilio Fontana dall'accusa di frode in pubbliche forniture

Tre anni dopo. La Corte d’Appello di Milano conferma il proscioglimento del presidente della Lombardia Attilio Fontana dall’accusa di frode in pubbliche forniture nell’ambito dell’indagine sui camici forniti alla Regione dall’azienda del cognato.

Prosciolti anche tutti gli altri indagati

Il tribunale d’appello respinge il ricorso presentato dalla procura di Milano contro il proscioglimento, deciso a maggio 2022 dalla giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Milano Chiara Valori. Prosciolti definitivamente anche tutti gli altri indagati: il cognato di Fontana Andrea Dini, l’ex direttore generale di Aria (la società che gestisce gli acquisti per conto della Regione Lombardia) Filippo Bongiovanni, la direttrice acquisti della stessa Carmen Schweigl e il vicesegretario generale della Lombardia Pier Attilio Superti.

Un passo indietro

In questi tre anni si è indagato sull’assegnazione da parte di Aria di una fornitura di ottantaduemila camici e dispositivi di protezione individuale a Dama Spa, società di Andrea Dini: per un valore di circa mezzo milione di euro, la fornitura diventò successivamente una donazione. Il 19 maggio del 2020 Attilio Fontana provò a bonificare duecentocinquantamila euro a Dama Spa da un suo conto personale svizzero: l’operazione sospesa per sospetta violazione della normativa antiriciclaggio e segnalata alla Banca d’Italia. L’ipotesi dell’accusa era che il bonifico fosse un risarcimento al cognato per i mancati introiti dopo la trasformazione della fornitura in donazione. Per tre anni rimasta tale, oggi l’ipotesi di accusa smette di sussistere.