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India, operai intrappolati da 16 giorni in una galleria: si scava a mano

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Gli operai sono intrappolati all'interno del tunnel da oltre due settimane, si sta lavorando senza sosta per farli uscire

I soccorritori si stanno preparando a scavare a mano per raggiungere i 41 operai intrappolati da 16 giorni in un tunnel stradale crollato. L’operazione di salvataggio è stata colpita da ripetute battute d’arresto.

India, 41 operai intrappolati da 16 giorni nella galleria

Gli ingegneri militari hanno in programma di utilizzare la cosiddetta tecnica del “mousetrap mining“, scavando a mano per rimuovere le rocce e le macerie dai 9 metri rimanenti. L’estrazione è un metodo primitivo, pericoloso e controverso, utilizzato in India soprattutto per rimuovere i depositi di carbone attraverso passaggi stretti. Il nome deriva dalla somiglianza con i topi che scavano in buchi stretti. Anche il clima non aiuta, con le temperature che stanno crollando nella remota località montana dello Stato himalayano dell’Uttarakhand. In montagna sono previsti temporali, grandine e temperature minime di 9 gradi. Intanto il segretario del Primo Ministro Narendra Modi, ha visitato il luogo e ha parlato con gli uomini intrappolati attraverso un collegamento di comunicazione. Li ha confortati dicendo loro: “tutti si stanno impegnando per farvi uscire il prima possibile“.

Bloccati da oltre due settimane

I minatori, lavoratori a basso salario provenienti dagli Stati più poveri dell’India, sono rimasti bloccati nel tunnel di 4,5 km da quando è crollato il 12 novembre. Gli operai hanno ricevuto cibo, acqua, luce, ossigeno e medicine attraverso un tubo, ma gli sforzi per farli uscire hanno incontrato una serie di ostacoli. I tentativi di scavare una galleria orizzontale attraverso i detriti che intrappolano gli uomini sono stati afflitti da danni ai macchinari. La perforazione dall’interno del tubo, che è largo 900 mm, sarà effettuata da una squadra di sei professionisti provenienti dall’India centrale.

L’operazione di salvataggio

Tre di noi entreranno nel tunnel, uno si occuperà della perforazione, l’altro raccoglierà i detriti e il terzo li spingerà attraverso il carrello” ha dichiarato a Reuters Rakesh Rajput, uno dei minatori. Le agenzie governative e private coinvolte nel salvataggio hanno cercato altre opzioni. Domenica hanno aperto un’altra via di accesso, con l’obiettivo di perforare un pozzo che scenda direttamente dalla cima della montagna. L’attenzione però rimane concentrata sul percorso orizzontale. “I manovali qualificati si occuperanno della perforazione manuale” ha spiegato Harpal Singh, ex capo dell’Organizzazione statale per le strade di confine. “Sono addestrati a lavorare in ogni situazione, quindi per noi non è una preoccupazione” ha aggiunto Mahmood Ahmad, amministratore delegato della società NHIDCL, che sta costruendo il tunnel.