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Iran, nuovi casi di studentesse avvelenate

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Nuovi casi di intossicazione segnalati in Iran tra le studentesse di due scuole superiori femminili, a Abhar e Ahvaz, e di una elementare di Zanjan.

In Iran si sono verificati nuovi casi di intossicazione. Altre studentesse sono state avvelenate in due scuole superiori femminili, a Abhar e Ahvaz, e in un istituto elementare di Zanjan.

Iran, nuovi casi di studentesse avvelenate

Segnalati nuovi casi di intossicazione tra le studentesse di due scuole superiori femminili, a Abhar e Ahvaz, e di un istituto elementare di Zanjan. Altre studentesse hanno avuto bisogno di cure a Mashhad, Shiraz e Isfahan. I casi di intossicazione nelle scuole femminili iraniane sono iniziati circa tre mesi fa e da quel momento sono stati oltre 50 gli istituti presi di mira e centinaia le studentesse coinvolte. Il ministro degli Interni Ahmad Vahidi, in un comunicato, ha riferito di “campioni sospetti” di sostanze prelevati nel corso di “ricerche sul campo“, senza dare maggiori dettagli. Il presidente della Repubblica islamica Ebrahim Raisi aveva lanciato un appello ai ministri dell’Interno e della Sicurezza nazionale di “far fallire il complotto del nemico che mira a creare paura e disperazione tra la popolazione“.

I disordini in Iran

Il viceministro dell’Interno Majid Mirahmadi, interrogato dall’agenzia Fars, ha accusato gli “artefici dell’avvelenamento delle ragazze” di voler “chiudere le scuole” ma anche di voler “colpevolizzare il sistema” al fine di “riaccendere la fiamma spenta dei disordini“. Il riferimento è al movimento di protesta che è nato in Iran dal 16 settembre, dopo la morte di Mahsa Amini, giovane donna detenuta dalla polizia dei costumi per aver infranto il codice di abbigliamento che impone alle donne di indossare il velo. La questione delle intossicazioni sta destando grande preoccupazioni nel Paese, con diverse mobilitazioni di genitori che chiedono al governo di agire immediatamente.