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J-Ax ai fan sul botta e risposta con Meneguzzi: “La rissa è finita e mi so anche difendere da solo”

J-Ax fan dissing Paolo Meneguzzi

Il rapper J-Ax ha postato una serie di video tra le sue Instagram Stories rivolte ai fan per porre fine al dissing con Paolo Meneguzzi.

Intervenendo ancora una volta nell’ambito del dissing con Paolo Meneguzzi, J-Ax si è rivolto ai suoi fan chiedendo loro di smettere di insultare il cantante lasciando commenti osceni sotto i suoi post social.

J-Ax ai fan sul dissing con Paolo Meneguzzi: “La rissa è finita, mi difendo da solo”

Il botta e risposta social tra J-Ax e Paolo Meneguzzi ha tenuto banco negli ultimi giorni, incendiando non solo gli animi dei due artisti ma anche quello dei rispettivi fan. Tramite una serie di Instagram Stories postate nella serata di domenica 30 luglio, tuttavia, il rapper ha tentato di porre fine alla “rissa”, chiedendo in primis ai suoi seguaci di non insultare il cantante di Verofalso commentando in modo disdicevole i suoi post sui social. J-Ax ha anche esaminato quanto accaduto, ripercorrendo quanto affermato da Meneguzzi nello spoken word di risposta al suo dissing.

“Vorrei, prima di tutto chiedervi di smetterla di andare sotto i post di Meneguzzi per insultarlo perché adesso la ‘rissa’ è finita e io mi so anche difendere da solo. Inoltre, a tuo modo, Pablo, hai dimostrato di avere una minima autoironia e poi sinceramente a me la storia del piccolo Pablo che va a letto col disco degli Articolo 31 ha fatto tenerezza e mi sono ritrasformato in Alessandro”. Comincia così il video condiviso dal rapper, girato mentre si trovava in auto bloccato nel traffico.

Alessandro Aleotti, poi, ha scelto di analizzare quanto accaduto e spiegare perché ha scelto di rispondere al collega, facendo diventare le sue critiche virali. “L’ho fatto perché sapevo quello che sarebbe successo”, ha detto. “E non l’ho fatto tanto per stuzzicare te, il Meneguzzi in sé, ma tutto l’insieme di persone di cui sei diventato in quel momento più o meno consapevolmente portavoce”.

E ha tuonato: “Ce l’ho con tutti gli scontenti della musica che a me hanno rotto il ca**o non recentemente, ma dal 1996, criticandomi per ogni pezzo estivo, da Ohi Maria fino a Disco Paradise, passando per pezzi come Ostia Lido, Salsa o Maria Salvador“.

Il rapper ha strenuamente difeso l’integrità dei suoi brani, asserendo che nessuno di loro sia stato “costruito a tavolino”. “Se esistesse una formula, nessuno coi soldi o i mezzi per pagarsi queste fantomatiche spinte flopperebbe mai e invece, nonostante i budget, capita anche ai big di non beccare la hit”, ha precisato, ricordando quanto accaduto con Una voglia assurda.

Dal motivo che lo ha portato a Disco Paradise alla critica ai finti fan

Nei video condivisi online, J-Ax ha anche spiegato perché ha scelto di fare Disco Paradise. “Quando me l’hanno proposta mi è piaciuta proprio a livello viscerale. L’idea musicale del Maestro Simonetta, che è un artigiano della musica, mica un’intelligenza artificiale, era citare Girls just wanna have fun di Cindy Lauper che è uno dei miei pezzi preferiti in assoluto nella storia della musica”, ha detto, non nascondendo il fatto di essere felice di poter collaborare con Fedez, Jad e Annalisa. “Per me questa cosa del pop che deve elevarsi, sperimentare, parlare di ideali, è un stron**ta. Per carità, sì… lo può anche fare ma io rivendico il diritto di scrivere anche per puro divertimento fine a se stesso, non avere pretese di nessun tipo, raccontare la gioia di vivere e di essere al mondo”.

Infine, il rapper si è scagliato contro i fan che lo sommergono di critiche pur avendo ascoltato solo i suoi singoli. “Ho visto tutti esaltati dalla stron**ta di dissing che ho fatto in tre ore e in tanti a dirmi ‘È così che ti vogliamo!’. Ecco, io vi dico che di pezzi così ce ne sono in tutti i dischi che ho pubblicato, anche nei più recenti e i veri fan lo sanno ma tutti gli altri giudicano solo i singoli perché la gente ormai ha la capacità di concentrazione di un criceto e sono loro per me la vera massa idiota, quelli per cui se i singoli vanno bene sono scritti a tavolino, se vanno male sono dei flop e ti danno del fallito”, ha osservato. E, tornando a rivolgersi a Meneguzzi, ha affermato: “Vedi Pablo, oggi che sono tornato in me stesso mi piace pensare che abbiamo trollato entrambe le parti di questa massa social che è governata non certo dalle canzoni o dalle canzonette, ma dagli algoritmi e magari da ‘sta stron*ata ne viene fuori anche qualche spunto interessante”.