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Jessica Alves, l'ex Ken umano, vuole diventare madre: l'influencer è pronta per il trapianto di utero

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L'influencer brasiliana ha intenzione di andare nuovamente sotto ai ferri

Jessica Alves, che negli anni scorsi si è fatta consocere al grande pubblico come Ken Umano, è tornata a parlare del suo desiderio di sentirsi donna al 100%. Sembra infatti che l’influencer brasiliana, nota per le decine di operazioni a cui si è sottoposta, voglia anche diventare madre a stretto guro. Essendo però un maschio a livello biologico questo suo desiderio si potrà realizzare solo ad una condizione molto particolare.

Jessica Alves vuole diventare madre: il desiderio di un trapianto di utero

La donna aveva già parlato in passato del suo forte instinto materno: in tempi non sospetti aveva infatti manifestato l’intenzione di avere un figlio dal suo ex, il noto chirurgo Giacomo Urtis.

In una nuova intervista concessa qualche giorno fa al Daily Mail e riportata anche da Gossip e tv, tuttavia, Alves ha aggiunto:

È il mio sogno essere madre e avere un bambino dentro la mia pancia. Ho subito tutti gli interventi chirurgici possibili per essere il più vicino possibile ad una donna biologica. Ma non posso avere figli, il che è molto frustrante.

Jessica Alves ha dichiarato di essere la prima in lista d’attesa per un trapianto di utero, l’unica soluzione possibile che le permetterebbe di diventare madre in maniera del tutto naturale. Si tratta per il momento di un’operazione estremamente delicata e complessa, che gli stessi medici le hanno caldamente sconsigliato. Piuttosto, il team che la sta seguendo le avrebbe proposto altre opzioni, come la maternità surrogata. Ecco dunque che a questo punto Alves ha commentato:

Il mio prossimo passo è trovarmi un bravo ragazzo con cui fidanzarmi. Poi magari penseremo ad una madre surrogata o magari all’adozione per avere la nostra bella famiglia.

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Un’operazione rischiosa

La possibilità di sottoporsi ad una simile operazione chirurgica non è da escludere in toto: si tratta infatti di una procedura già attuata anche nel nostro Paese. Tuttavia, si tratta ancora di una procedura con molti rischi che costringe i pazienti a sottoporsi di un’operazione lunga più di 11 ore. Al momento, come riporta il Ministero della Salute, sono in totale 6 i casi di gravidanza portata a termine con successo dopo un trapianto di utero da donatrice deceduta.