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Juventus, boss ha venduto biglietti: bufera sul caso

Juventus, boss ha venduto biglietti: bufera sul caso

Un boss della 'ndragheta ha venduto dei biglietti per la finale di Champions League tra Juventus e Barcellona del 2015. Ora è scoppiata una bufera. Il boss della 'ndrangheta, ovvero Cosimo Crea, si è reso protagonista di un fatto. Il boss, in seguito alla finale di Champions League tra Juventus-B...

Un boss della ‘ndragheta ha venduto dei biglietti per la finale di Champions League tra Juventus e Barcellona del 2015. Ora è scoppiata una bufera.

Il boss della ‘ndrangheta, ovvero Cosimo Crea, si è reso protagonista di un fatto. Il boss, in seguito alla finale di Champions League tra Juventus-Barcellona avrebbe venduto dei biglietti occupandosi del bagarinaggio.

In seguito ai soldi ottenuti con la vendita a bagarinaggio di quei biglietti per la finale di Champions League, li diede a Placido Barresi, il cognato di un esponente mafioso, quale Domenico Belfiore.

Il fatto, l’episodio è stato raccontato da un altro pentito, ovvero Uragano, che ha confermato quanto successo. Ungaro è considerato il braccio destro dei due pentiti, ovvero Adolfo e Cosimo Crea. L’anno scorso è diventato collaboratore di giustizia e proprio in merito al processo, ha raccontato che Crea “consegnò quel denaro a Barresi perché disse che era una brava persona e per tutto quello che aveva passato”.

In seguito al processo per l’omicidio di Bruno Caccia, un ex procuratore, emergono dettagli anche sui biglietti della finale di Champions League di due anni fa.

A raccontare quanto successo e la testimonianza di quel periodo è stato proprio Ungaro, oggi pentito che ha testimoniato quanto successo raccontando anchhe la vicenda del bagarinaggio e dei biglietti della finale.

Ungaro, condannato per associazione mafiosa in un processo torinese, era in videoconferenza. Ungaro è il testimone e racconta dei bagarinaggi e dei biglietti. Ungaro, ora pentito, ha raccontato la sua versione dei fatti in merito ai biglietti di due anni fa, dicendo:

«in questa operazione di spartizione di proventi venne coinvolto anche Renatino Macrì». Si parla anche di Schirripa, «Non ho mai conosciuto Rocco Schirripa, mai avuto notizie di lui e non ho mai parlato dell’omicidio del procuratore con la famiglia Crea».

Le intercettazioni tra Agnelli e un capo della curva

In base ad alcune informazioni raccolte dall’Huffinghton Post, ci sono alcune intercettazioni tra un membro della famiglia Agnelli e la ‘ndrangheta in merito a una serie di partite. In base a quanto si apprende, sarebbero emerse delle intercettazioni, delle telefonate tra un dirigente della Juventus e un membro della sicurezza in merito ad alcuni biglietti per le partite della Juventus stessa.

In base a quanto si legge, ecco il testo dell’intercettazione avvenuta tra Andrea Agnelli e un’altra persona:

“Loro comprano quello che devono comprare, a noi ci pagano subito e poi gestiscono loro!” e poi continua parlando di uno dei capo ultras “Il problema è che questo ha ucciso gente”.

Proprio per via delle intercettazioni, Rosy Bindi, capo della commissione antimafia pensa che Andrea Agnelli possa essere in contatto con Dominello, un capo della curva bianconera. Insomma, un caso e delle intercettazioni che rischiano di destare scalpore, confusione e polemica, considerando che già la Juventus non è vista di buon occhio considerando il caso Calciopoli, le intercettazioni di Moggi, Giraudo e molto altro.

Dominello racconta anche dell’incontro avvenuto tra lui e Agnelli e di un incontro in cui hanno parlato dello stock di alcuni abbonamenti. Si apprende anche che lo stesso Dominello abbia avuto un rapporto molto stretto con Conte, ex allenatore della Juve.