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Aspartame, condanna in arrivo dall'OMS: parla l'esperto

Scienza

L'OMS inserisce l'aspartame nella categoria dei possibili cancerogeni: nell'attesa che la notizia diventi ufficiale, ecco tutto quello che c'è da sapere.

SOS aspartame. L’edulcorante artificiale a basso contenuto calorico è stato inserito nella categoria dei possibili cancerogeni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La notizia, anticipata dall’agenzia Reuters, dovrebbe essere ufficializzata il 14 luglio con una valutazione resa pubblica sulla rivista The Lancet Oncology.

La premessa

Già nel mese di giugno l’OMS aveva pubblicato nuove linee guida sui cosiddetti non-sugar sweeteners, con l’invito a «non utilizzare dolcificanti non zuccherini per il controllo del peso» poiché il loro uso «non porta alcun beneficio a lungo termine nella riduzione del grasso corporeo, sia negli adulti che nei bambini, ma potrebbe comportare potenziali effetti indesiderati, come un aumento del rischio di diabete, malattie cardiovascolari e mortalità negli adulti». Nella categoria sono inclusi, insieme all’aspartame: acesulfame K, advantame, ciclamati, neotame, saccarina, sucralosio, stevia e derivati. Un campanello d’allarme pronto a suonare.

Nel dettaglio

Ma quali alimenti gli alimenti che contengono aspartame? E come evitarlo? Ecco un estratto dell’intervista rilasciata a Today dal nutrizionista Fabio Mariniello.

D. Cos’è l’aspartame?

Mariniello: «L’aspartame è un edulcorante artificiale con effetto dolcificante impiegato da moltissimo tempo in sostituzione dello zucchero. Viene utilizzato in piccole quantità all’interno di molti alimenti, bevande e preparazioni, poiché risulta duecento volte più dolce del comune saccarosio. Le calorie per 100g sono grossomodo le stesse, ma le quantità necessarie per dare lo stesso grado di dolcezza sono notevolmente inferiori».

D. Perché è entrato nel mirino dell’OMS?

Mariniello: «L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e l’Organizzazione mondiale della sanità sono in possesso di nuovi studi non ancora pubblicati che sembrerebbero allertare l’industria alimentare in merito alla sicurezza di questa molecola. Il verdetto arriverà il 14 luglio 2023 e sarà pubblicato contemporaneamente su The Lancet Oncology e sul portale di JACFA (il comitato scientifico congiunto FAO/OMS). Quindi per ora non vi sono dati ufficiali sui quali ragionare».

D. Non è la prima volta che questo dolcificante artificiale viene messo sotto esame. Diversi studi hanno mostrato un possibile collegamento tra questo dolcificante e un aumento del rischio di cancro. Cosa dicono questi studi?

Mariniello: «L’aspartame è sotto osservazione da parecchio tempo. L’EFSA ha avviato le sue indagini almeno dal 2006, raccogliendo studi in merito e proseguendo fino al 2013, stimando accettabile una dose di 40mg/kg di peso corporeo/giorno. La ricerca scientifica prosegue senza sosta, accumulando nel tempo nuove prove in merito alla sicurezza e alla pericolosità delle sostanze che utilizziamo, ed è normale effettuare nuove valutazioni alla luce dei nuovi report. Moltissimi farmaci (oltre che additivi alimentari) hanno seguito lo stesso percorso».

D. In quali prodotti si trova l’aspartame?

Mariniello: «È presente in moltissime bibite e alimenti a “zero” calorie, in molti integratori di sali e vitamine, in diversi integratori per lo sport, in alcune gomme e dolciumi senza zuccheri, in certi prodotti a basso tenore di carboidrati per diabetici. Non tutte le marche e aziende ne fanno uso, e chi lo sceglie, non opta sempre per lo stesso dosaggio».

D. Come si può evitare? Esistono in natura molte alternative ai dolcificanti artificiali. Può farci qualche esempio?

Mariniello: «Esistono molte molecole alternative all’aspartame, ma ognuna ha i suoi problemi (e le sue ombre). Per l’industria alimentare è una questione di gusto. Se l’edulcorante ha un sapore non gradevole o un retrogusto anomalo, questo implica un calo delle vendite. Spesso è necessario miscelare più edulcoranti assieme per creare un aroma accettabile che ricordi il sapore del saccarosio, utilizzando per esempio l’eritritolo (sul quale si è da poco sollevata una bufera), la stevia, il sucralosio, la saccarina, il ciclammato di sodio o l’acesulfame K. Per evitare l’aspartame basta leggere con attenzione le etichette oppure consumare prodotti da dolcificare con dolcificanti naturali come miele, melassa di barbabietola, sciroppo d’agave, sciroppo d’acero, malti di riso e di orzo».

D. Qualche consiglio in attesa del parere definitivo degli esperti?

Mariniello: «Niente panico. La citazione di Paracelso è veritiera: ‘È la dose a fare il veleno’. Tutte le sostanze, anche quelle ritenute medicamentose, in quantità sbagliate possono danneggiare e uccidere un essere vivente. Adesso gli esperti dovranno capire quale meccanismo biologico viene coinvolto dall’aspartame, in che misura e quali sono le possibili conseguenze. Dopodiché valuteranno dose sicura o, eventualmente, l’eliminazione del prodotto dal mercato. Non sarà una cosa rapida, potrebbero volerci mesi o anni. Nel frattempo, mi raccomando, nessun allarmismo».