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La Gioconda con maglia francese scatena polemiche

La Gioconda con maglia francese scatena polemiche

La Gioconda veste la maglia francese. Per festeggiare i campioni del mondo, il Louvre posta una foto modificata. È polemica in rete.

La Gioconda sfoggia la maglia della nazionale francese. Sono terminati da poco i Mondiali di Russia 2018 e i transalpini non hanno ancora finito di festeggiare. Anche il museo del Louvre ha voluto rendere omaggio ai campioni del mondo, vestendo la Monna Lisa con la maglia francese. La foto condivisa sui social ha scatenato subito polemiche degli utenti italiani, in particolare su Twitter, dove il botta e risposta tra utenti e Louvre è stata letteralmente a suon di quadri.

La Gioconda francese

La febbre del mondiale si è estesa in tutta la Francia, anche in ambienti insospettabili. Il museo del Louvre, però, non ha voluto negarsi l’opportunità di congratularsi con la sua nazionale, quella squadra che ha filato un 4 a 2 ai rivali Croati, domenica 15 luglio 2018. La Francia si è aggiudicata per la seconda volta nella storia il titolo di campionessa del mondo. Come non poteva festeggiare il popolo di tifosi? In effetti, l’entusiasmo francese si è fatto sentire la sera stessa dell’annuncio della vittoria del mondiale. In alcuni casi, la foga per la vittoria ha portato anche a situazioni pericolose.

Se però c’è una cosa che i francesi non possono toccare, sono le grandi opere d’arte che i transalpini hanno ereditato dagli artisti italiani. Quella Monna Lisa vestita con la maglia francese proprio non piace e il post del Louvre si è trovato nell’occhio del ciclone degli internauti italiani. Il post ha registrato 16 mila retweet, 1864 commenti e 37 mila mi piace.

In prima linea sono schierati gli utenti italiani: c’è chi rinfaccia ai transalpini la sconfitta che hanno subito dalla nazionale di Marcello Lippi nel 2006, chi “riveste” la Monna Lisa con la maglia degli Azzurri, chi posta una versione modificata del quadro della La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix, dove la Libertà ha il volto di Marco Materazzi, che sovrasta quello di Zinédine Zidane. Si aggiungono poi gli utenti che sfidano il Louvre su un piano più “artistico”: il calcio resta al centro della discussione, ma i tweet si concentrano di più su altre opere che il Louvre avrebbe potuto mettere, al posto della Gioconda.

“Io avrei messo una battuta del tipo ‘Finalmente Napoleone ha vinto in Russia’” commenta un utente, postando l’immagine del quadro di Jacques-Louis David, Napoleone che attraversa le Alpi, “…ma tirare in ballo la Gioconda …mi suona strano!“. “Ma sì, il quadro per eccellenza che rappresenta la Francia è questo,tra l’altro esposto sempre al Louvre, “Libertà che guida il popolo” (La Liberté guidant le peuple) del pittore francese Eugène Delacroix. Potevano far onore alla loro Patria..e invece hanno preferito noi“, risponde un’altra alle perplessità del primo.

Il sorriso che sedusse la Francia

A chiudere la questione ci pensa la stessa direzione del museo del Louvre, che in risposta a tutte le polemiche degli utenti dal cuore azzurro, ricorda che la Gioconda è stata venduta da Leonardo da Vinci, padre della Gioconda, al re Francesco I. Può far male, ma gli esperti del Louvre hanno ragione: quello che molti definiscono come il “ritratto più famoso del mondo” fu sì dipinto dall’artista italiano, ma Leonardo da Vinci lo portò con sé, quando si trasferì a Parigi, alle dipendenze del re Francesco I. Il sovrano – mecenate del pittore fiorentino – comprò lui stesso la Monna Lisa per 4 mila ducati d’oro, desideroso di avere quel sorriso inconfondibile nella sua collezione privata. Il quadro poi passò nelle mani di Luigi XIV, il Re Sole, che fece trasferire l’opera nella sua reggia, a Versailles. Anche lo stesso Napoleone Bonaparte fu interessato all’opera di Leonardo: il generale francese, futuro imperatore, pretese che il quadro fosse appeso nella sua stanza da letto, così da poterlo sempre avere sott’occhio.

Gli italiani non hanno mai accettato l’appartenenza del quadro al museo francese. Addirittura, nel 1913, un ex dipendente del Louvre, rubò il quadro, riportandolo in Italia. L’autore del furto si chiamava Vincenzo Peruggia, che cercò anche di vendere la Monna Lisa, ma fallì nell’impresa e venne arrestato. Oggi, per vedere il sorriso più famoso del mondo, bisogna andare a Parigi, consapevoli che la Gioconda appartenga al Louvre e alla Francia.