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La "Casa della morte": luogo di terribili crimini

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In Emilia-Romagna c'è la "Casa della morte", dimora di uno sciamano truffatore che con l'inganno violentava e derubava gli abitanti del paese.

In Emilia-Romagna una cruenta vicenda di truffe e violenze ha scosso gli abitanti di un piccolo paese per molti anni.

Breve storia sulla “Casa della morte”

Nelle campagne della regione si nasconde una misteriosa dimora di uno sciamano truffatore chiamata la “Casa della morte” per l’atmosfera spettrale e tetra. É un vero e proprio teatro di crimini in cui l’uomo con l’inganno violentava e derubava gli abitanti del paese. In passato l’abitazione apparteneva ad una famiglia nobile molto importante che aveva accolto il Re d’Italia durante una battuta di caccia. La villa immersa nel bosco è circondata da sentieri di campagna, piccoli corsi d’acqua, prati verdi e animali che pascolano tranquilli. All’esterno dell’abitazione disposta su due piani tutto sembra essere normale, ma nessuno sa che cosa vi succede dentro.
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Chi si nasconde dietro lo sciamano truffatore

Molti abitanti si sono imbattuti in quest’uomo che senza scrupoli e pietà li ha derubati e violentati. Alcune voci cominciarono lentamente a diffondersi per le campagne. Alcuni definivano l’uomo un mago, altri invece un santone o uno stregone. L’opinione più diffusa è che fosse un imbroglione che si approfittò della bontà dei suoi stessi concittadini per trarne profitti e vantaggi. Le sue azioni era organizzate secondo tecniche e piani specifici. In una stanza particolare della casa l’uomo celebrava riti inquietanti e si serviva di teschi, bambole e una statua ad altezza naturale del triste mietitore. L’uomo non si fermava alla truffa e dopo aver concluso il finto rito somministrava alle vittime delle sostanze per drogarle e renderle incoscienti.
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Indizi sulla misteriosa vicenda

Quando il malvagio impostore è stato arrestato, la villa è rimasta abbandonata. Uno dei primi particolari che incute terrore è lo stemma posto all’ingresso della villa. Il sigillo ha incisa una frase che ci potrebbe far pensare a lungo alle vicende accadute all’interno della dimora “l’amore non è peccato”. Sulle pareti sono dipinte delle croci e le finestre sono protette da inferiate forse per proteggersi e per evitare che gli sfortunati ospiti potessero fuggire. Le camere dell’abitazione sono piuttosto spoglie. Una sedia, due sgabelli e un divano sono posizionati ai bordi. Nella sala principale illuminata da un imponente lampadario ci sono due sedie poste di fronte al camino e un orologio rotto appoggiato su un davanzale. Di fronte ad una finestra si erge uno scheletro incappucciato con una lunga veste nera e con lo sguardo rivolto verso il basso.

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Oggi chiunque può visitare la “Casa della morte”, ma risulta difficile ricostruire la dinamica delle vicende passate e scoprire che cosa, ma sopratutto quale fosse il motivo principale che spinse lo sciamano truffatore a compiere tali delitti. Rimane ancora tutto un mistero.

Le fotografie sono state scattate dall’autrice Sonia Ricchetti.