Il 27 Giugno 2019 ci ha lasciato Carlo Pedersoli, meglio conosciuto come Bud Spencer. Deve la sua popolarità al personaggio di gigante buono degli spaghetti western anni ’70, insieme a Terence Hill (Mario Girotti), in cui, tra una mangiata di fagioli e l’altra, metteva ko i cattivi con uno schiaffone cambia connotati o con il suo caratteristico pugno a martello.
Carlo Pedersoli nacque a Napoli il 31 ottobre 1929. Prima di dedicarsi al cinema fu campione di nuoto. E’ stato il primo italiano di sempre a scendere sotto il minuto nei 100 m stile libero il 19 settembre 1950. Inoltre, ha vinto più volte i campionati italiani di nuoto sempre nello stile libero e nella staffetta.
Dalla fine degli anni ’60 si dedicò al cinema e cambiò nome perchè considerato troppo italiano. Carlo Pedersoli diventò quindi Bud Spencer (in omaggio all’attore Spencer Tracy e alla birra Budweiser, commercializzata in Italia come Bud). Stando a quanto riportato dal sito rainews.it, con Lo chiamavano Trinità (1970) inizia il sodalizio con Terence Hill e consacrò il successo del duo. L’amore del pubblico per la coppia fu tale che Bud Spencer e Terence Hill recitarono insieme per altre 16 volte.
Parallelamente a questi film Bud Spencer girò anche pellicole di diverso genere come il thriller (Quattro mosche di velluto grigio, diretto da Dario Argento, 1971), cinema d’autore con Ermanno Olmi (Cantando dietro i paraventi, 2003) e il dramma di denuncia civile con Torino nera (1972) di Carlo Lizzani.
Bud Spencer morì il 27 giugno 2016 a casa sua, per via di alcune complicazioni derivate da una caduta in casa. In un intervista rilasciata a Repubblica nel 2014, diede il suo pensiero sulla morte: “Non temo la morte. Dalla vita non ne esci vivo, disse qualcuno: siamo tutti destinati a morire. Da cattolico, provo curiosità, piuttosto: la curiosità di sbirciare oltre, come il ragazzino che smonta il giocattolo per vedere come funziona. Naturalmente è una curiosità che non ho alcuna fretta di soddisfare, ma non vivo nell’attesa e nel timore. C’è una mia canzone che racchiude bene la mia filosofia: “Futtetenne” (titolo dell’album uscito qualche mese prima della sua scomparsa, ndr), ovvero fregatene. E ridici su.”